L'apertura del Ministro Giorgio Poletti alla possibilità di un prelievo sulle Pensioni retributive, per favorire gli esodati e coloro che sono rimasti bloccati dalla Riforma Fornero, ha trovato la ferma opposizione dei sindacati. Il tema è chiaramente di difficile trattazione, ma secondo Cgil e Cisl la strada maestra per trovare la quadra del sistema pensionistico non può essere di procedere a discapito di chi ha già redditi bassi, soprattutto se questo dovesse avvenire in un momento di sensibilità come quello della vecchiaia. Senza contare che in questo modo non si favorirà certamente il superamento della terribile crisi dei consumi che sta attanagliando l'economia italiana.

Inaccettabile intervento su pensioni retributive

Semplicemente "inaccettabile un intervento sulle pensioni retributive". È la posizione assunta dalla Cgil sul popolare social network "Twitter". A ribadire il concetto interverrà poi Vera Lamonica, segretario confederale del sindacato, spiegando che piuttosto sarebbe opportuno concentrarsi sull'evasione contributiva. Anche Raffaele Bonanni, a capo della Cisl, punta il dito altrove. Per lui, meglio recuperare le risorse tagliando la spesa infruttifera dello Stato. Il sindacalista spiega che questi continui annunci, seguiti da smentite, non fanno bene al Paese: "si scatena un meccanismo di tensioni sociali, di contrapposizione fra chi ha una pensione da 500 euro e chi da 2.500.

Questa è una cultura becera, che deve finire". I sindacati non ci stanno e la loro posizione è perentoria: se il Governo dovesse continuare su questa linea hanno intenzione di preparare un autunno caldo, di mobilitazione e protesta.

I meccanismi di solidarietà e welfare pensionistico allo studio del Governo

Sul tavolo del Governo Renzi vi sarebbero una serie di meccanismi di solidarietà e di nuovi sistemi di welfare pensionistico, il cui scopo è consentire alcune forme di pensione anticipata ad impatto zero sui conti pubblici.

L'idea sarebbe quella di chiedere un contributo di solidarietà a chi è andato in pensione con la politica favorevole del conteggio retributivo, in modo da poter offrire il pensionamento alle parti sociali più deboli (come esodati e disoccupati). Altre due possibilità riguardano la pensione anticipata con penalizzazione della rendita e il prestito pensionistico.

L'esecutivo potrebbe prendere una decisione definitiva al riguardo in autunno, quando dovrà varare la legge di stabilità. Nel frattempo si stanno probabilmente effettuando numerose valutazioni tecniche, tra cui quelle riguardanti l'impatto sull'opinione pubblica. Si potrebbero spiegare in questo modo alcune fughe in avanti da parte di Poletti e di altri membri del Consiglio.