Dopo tanto parlare, potrebbe essere arrivato il momento del silenzio e dell'analisi per il Governo Renzi. I cittadini aspettano ormai delle risposte sulla questione delle Pensioni e sulla modifica del welfare pensionistico. Se da un lato la preoccupazione di alcuni è di essere toccati nuovamente nel portafoglio, dopo che l'imposizione fiscale è cresciuta costantemente a partire dallo scoppio della crisi nel 2008, dall'altra parte vi sono tanti lavoratori che aspettano di beneficiare di un sistema di welfare finalmente equo e funzionale. Nel mezzo di questa difficile situazione c'è il Governo Renzi, che è ben consapevole di camminare sul filo del rasoio visto che ogni dichiarazione in un verso piuttosto che nell'altro non fa che scatenare una lunga serie di polemiche e di alzate di scudi.

Gli ostacoli che deve affrontare il Governo riguardano le coperture

Arrivano dall'economia ancora in recessione e dai tecnici gli ostacoli più grossi che il Governo si trova a dover superare per poter riformare il welfare pensionistico. I giudizi negativi dei secondi non sono che il riflesso del primo fenomeno, ovvero della situazione congiunturale (e purtroppo forse sistemica) di crisi, che le diverse iniziative di buona volontà non sono riuscite finora a scalfire. In questo senso, vi è sicuramente una grande delusione nel mancato effetto sui consumi del bonus da 80 €, che probabilmente avrà bisogno di molto più tempo per poter concretizzare risultati positivi sul bilancio. D'altra parte, che i cordoni della borsa siano chiusi non lo ricordano solo i tecnici, ma anche le istituzioni europee; è proprio dall'incertezza sulle coperture che deriva l'estrema cautela di tutti i decisori pubblici nei confronti di un'apertura alla flessibilità in uscita dal lavoro.

Il prezzo dell'ingresso flessibile nel welfare pensionistico

Alla fine, la soluzione per permettere alle fasce più deboli di ottenere una qualche forma di pensionamento verrà trovata. Dalle ultime indiscrezioni, sembra che il prezzo del provvedimento sarà pagato attraverso una meticolosa attività di spending review. Se fosse così, la misura potrebbe risultare piuttosto popolare, visto che la popolazione chiede da anni un dimagrimento degli sprechi nel bilancio pubblico.

Altre voci d'individuazione delle risorse potranno essere la lotta all'evasione fiscale e il taglio delle detrazioni alle persone fisiche e delle agevolazioni alle imprese. L'intento del Governo è di realizzare una riforma che possa passare dal desunto concetto di welfare a quello più moderno di flexicurity. In questo modo si potrebbero risolvere non solo i problemi dei pensionandi esodati o disoccupati, ma anche quelli più generali di competitività del Bel Paese.