Possibili novità per il calcolo della pensione anticipata e opzione contributivo donne: requisiti INPS aggiornati e proroga per l'uscita agevolata delle lavoratrici dal mondo del lavoro sono ipotesi attualmente al vaglio del Governo in vista della prossima legge di Stabilità.
Calcolo pensione anticipata, i requisiti INPS
La pensione anticipata consente a chi non ha raggiunto l'età pensionabile prevista dalla pensione di vecchiaia, l'uscita dal mondo del lavoro beneficiando del trattamento pensionistico a patto di aver versato un sufficiente numero di contributi.
Allo stato attuale delle cose, per l'accesso e il calcolo della pensione anticipata, i requisiti INPS prevedono un'anzianità contributiva di 42 anni e 6 mesi per gli uomini e 41 e anni e 6 mesi per le donne. I requisiti Inps per il calcolo della pensione anticipata, impongono tuttavia delle penalizzazioni per chi richiede tale trattamento avendo un'età inferiore a 62 anni.
Calcolo pensione anticipata novità, cosa potrebbe cambiare
Con la tanto decantata flessibilità rilanciata su più fronti e indispensabile per sanare i mali che affliggono tanto il sistema previdenziale quanto il mondo del lavoro giovanile, la pensione anticipata si profila come una delle possibili risposte per favorire il turnover e l'occupazione.
È alla luce di tali considerazioni che potrebbero esserci delle novità per il calcolo della pensione anticipata: i requisiti INPS potrebbero cambiare così come le modalità di trattamento. Misure attualmente al vaglio, sono l'ulteriore abbassamento dell'anzianità contributiva per la pensione anticipata che porterebbe eventualmente la soglia minima a 35 anni di contributi.
Tale misura porterebbe tuttavia irrimediabilmente degli svantaggi: le decurtazioni previste per accedere a tale istituto (2% per anno) potrebbero essere leggermente incrementate.
Pensioni Opzione contributivo Donna, ultime novità
Com'è noto, l'istituto dell'opzione contributivo donna concede ad alcune classi di lavoratrici la possibilità di andare in pensione con i requisiti in vigore prima della riforma del 2008, anticipando di diversi anni l'uscita dal lavoro.
L'istituto della pensione anticipata previsto dall'opzione contributivo donna prevede infatti la possibilità di andare in pensione con 57/58 anni e 35 di contributi, a patto di ricevere una pensione sensibilmente più bassa. L'importo erogabile viene infatti calcolato interamente con metodo contributivo, con una riduzione dell'importo dell'assegno di circa il 15-20 per cento. Sebbene tale calcolo in circostanze particolari potrebbe risultare addirittura vantaggioso, si configura per adesso come un ostacolo da correggere.
Riguardo alle ultime novità sull'opzione contributivo donna, è infatti questo meccanismo di decurtazione che potrebbe subire delle modifiche in quanto, come affermato dalla Camusso qualche tempo fa, risulta troppo oneroso ostacolando di fatto il turnover.
Anche le tempistiche potrebbero inoltre subire modifiche: il regime sperimentale previsto per l'Opzione Donna, è attualmente valido fino al 2015 e una possibile proroga fino al 2018 sarebbe una mossa necessaria da parte del governo. Tuttavia tale ipotesi naviga ancora nell'incertezza e si attendono ulteriori risvolti.