Le linee guida del progetto educativo di Renzi possono essere riassunte in punti che ogni italiano deve valutare. Una cosa bisogna dirla però. La riforma Scuola di Renzi ha veramente un progetto. Resta da verificare se è un progetto che può essere realizzato, o un progetto che rasenta più il sogno che la realtà. Errori grammaticali a parte, la buona scuola ha diviso l'Italia. Docenti favorevoli, docenti contrari. Studenti favorevoli, studenti contrari. Voi da che parte state? Per aiutarvi a decidere, facciamo un breve riassunto dei punti focali illustrati dal premier.
Miur, La Buona Scuola di Renzi: i punti principali
1)Assumere i docenti di cui la scuola necessita
Il piano di assunzione formulato da Renzi, prevede di far lavorare per l'anno scolastico 2015/2016, il 90% dei docenti presenti nelle graduatorie ad esaurimento. Resta da capire se esistono i fondi necessari a stipendiare quasi 150mila docenti in più e come impiegheranno il tempo questi docenti, mentre non hanno supplenze da ricoprire.
2) Formazione e carriera
Che i docenti abbiano bisogno di essere formati è un pensiero corretto. Gli insegnanti bravi migliorano la qualità della scuola. Ma anche qui non si comprende come verranno formati, perché la questione dei crediti formativi e didattici non è molto chiara.
Finora si sa che i docenti potranno godere di una integrazione dello stipendio attraverso scatti di retribuzione ogni tre anni (scatti di competenza) e attraverso un calcolo variabile ed accessorio basato sulle ore e le attività aggiuntive. Quest'ultimo punto è il più contestato dai docenti.
3) La vera autonomia
La nascita di un sistema nazionale di valutazione valido per tutte le scuole e del registro nazionale docenti, oltre al concorso per i presidi.
Ecco i progetti di questo capitolo.
4) Le materie
Si parla di insegnare musica e arte nelle scuole in maniera seria, aumentando le ore a loro dedicate. Quanti bambini hanno la possibilità di sviluppare la loro creatività in questi campi sin da piccoli?
5) Scuola fondata sul lavoro
Investimenti più alti per la scuola, soprattutto in laboratori.
Un'intenzione lodevole, se non fosse che ci si concentra solo sulle scuole superiori, tralasciando le scuole primarie e secondarie di primo grado, dove i bambini sviluppano le loro tendenze e capacità.
6) Risorse per la buona scuola, pubbliche e private
Aumentare le risorse economiche a favore della scuola è una necessità che andava presa in considerazione da tempo, decisamente diversa dalla politica dei tagli, ma non è certo che la raccolta di fondi da parte dei privati (tramite incentivi fiscali) possa considerarsi fattibile.