Il 2014 sarà difficilmente l'anno dell'agognato pensionamento per i circa 4000 lavoratori ATA e insegnanti che hanno già maturato il diritto all'Inps nel 2011, ma che si trovano costretti a restare sul lavoro a causa di una svista nella Riforma Fornero. Negli ultimi giorni ci sono state diverse dichiarazioni da parte dell'esecutivo sul tema della previdenza e anche se la questione dei Quota 96 non è stata toccata direttamente, si può facilmente intuire quale sarà il risultato finale mettendo insieme le tessere del puzzle. D'altra parte, ormai sono in pochi ad avere ancora la speranza di una sanatoria ad hoc, anche perché gli studenti stanno tornando sui banchi di scuola e difficilmente si potrà evitare di portare a conclusione un anno scolastico appena iniziato.

Il Premier Matteo Renzi frena sulle Pensioni e sul contributo di solidarietà

Nei suoi scorsi interventi il Premier Matteo Renzi ha più volte chiarito che la priorità sarebbe andata alla questione degli esodati, per i quali è attualmente in discussione al Senato la sesta salvaguardia. Purtroppo altre risorse da mettere nelle sanatorie del sistema previdenziale attualmente non ci sarebbero, mentre il Presidente del Consiglio esclude di reperirne di nuove attraverso un contributo di solidarietà sulle pensioni attuali: "Enrico Letta è intervenuto sulle pensioni più alte, io credo che sia un errore che per 100 milioni di euro si susciti il panico tra i pensionati". Ai quota 96 che avrebbero cercato di interpellarlo direttamente alla Festa dell'Unità di Bologna, Renzi avrebbe risposto che la soluzione sarebbe arrivata nel futuro, da un provvedimento più ampio.

Il riferimento potrebbe essere a una nuova forma di pensione anticipata, che però sarebbe rimandata a data da destinarsi. Fatto sta che nel piano presentato recentemente per #labuonascuola non si è fatto accenno ad eventuali soluzioni per i Q96, nonostante alcune delle 12 linee guida annunciate riguardino proprio temi vicini, come la gestione del personale e le assunzioni dei precari.

Tramonta l'ipotesi della pensione anticipata proposta da Cesare Damiano

Nel frattempo si aggiungono altri tasselli del puzzle e arrivano nuovi riscontri anche dal Ministro del Lavoro Giuliano Poletti, che ha sottolineato come al momento non siano attive discussioni riguardo la questione previdenza, se non per quanto concerne la già citata salvaguardia degli esodati (rimasti al contempo senza reddito da lavoro e da pensione).

Come dire che la proposta Damiano per istituire una forma di pensione anticipata a 62 anni con 35 anni di contributi non sembrerebbe realizzabile con la prossima legge di Stabilità 2015, fatto che fa apparire più lontano anche un possibile provvedimento sanatorio per i quota 96. Se così fosse, l'unica speranza rimasta per i lavoratori della scuola pubblica bloccati tra i banchi di scuola sarebbe un ricorso alla Corte Costituzionale, recentemente spalleggiato dal Giudice Ferdinando Imposimato e in fase di allestimento da parte del sindacato Cisl.