"La proposta di Confesercenti è di operare un intervento sul lato fiscale, composto dall'estensione del bonus fiscale di 80 euro al mese ai pensionati entro i 25.000 euro di reddito annuo e dal taglio di almeno due punti delle aliquote Irpef". È quanto si legge, mentre prosegue il confronto sulla riforma Pensioni, nel rapporto Confesercenti sulla situazione economica italiana 2014-2015 presentato oggi a Roma nella sede nazionale dell'associazione.

Riforma pensioni e riforma fiscale, Confesercenti: bonus da 80 euro ai pensionati e taglio aliquote Irpef

Il costo della proposta di Confesercenti di estensione del bonus fiscale di 80 euro al mese anche ai pensionati che hanno un reddito annuo al di sotto di 25.000 euro e dal taglio di almeno due punti delle aliquote Irpef "sarebbe di circa 15 miliardi di euro", si legge nel rapporto di Confesercenti.

"L'effetto sul Pil di questa misura - viene ancora spiegato dall'associazione di categoria dei commercianti - si aggirerebbe intorno allo 0,2% se ottenuto con parallele riduzioni di spesa e dello 0'7% se effettuato in deficit". "Dire che il bonus fiscale da 80 euro al mese non serve è un errore - ha dichiarato il presidente di Confesercenti Marco Venturi nel corso della presentazione del dossier sulla situazione economico 2014-2015 -. Dobbiamo ricreare le condizioni di fiducia - ha aggiunto Marco Venturi proponendo l'estensione del bonus Irpef da 80 euro al mese anche ai pensionati -. Il nocciolo - ha sottolineato il presidente di Confesercenti - è se sono permanenti o meno".

Riforma pensioni e tagli, nuovo intervento di Cesare Damiano (Pd): 'Non si parli di tagli alle pensioni fino a 5.000 euro'

E sui tagli e sulle riforme delle pensioni e del lavoro (Jobs Act) non c'è coesione nella maggioranza che sostiene il Governo Renzi, si fa sentire la voce del presidente della commissione Lavoro della Camera dei Deputati Cesare Damiano (che ha già chiesto l'estensione del bonus Irpef da 80 euro al mese ai pensionati) in replica al ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi.

"Sull`articolo 18 Federica Guidi sbaglia. E` un ministro del governo Renzi? Pazienza, i ministri non sono infallibili", così ha replicato stamattina il parlamentare del Partito democratico impegnato sulla riforma pensioni e il Jobs Act dai microfoni di Radio Città Futura alle dichiarazioni con le quali la Guidi aveva parlato della necessità di modificare l`articolo 18 dello statuto dei lavoratori.

"L`articolo 18 - ha sottolineato il presidente della commissione Lavoro di Montecitorio - lo abbiamo riformato già due anni fa, non è che possiamo tornare tutte le volte sullo stesso argomento, diventa anche noioso". "Come Pd già dalla scorsa legislatura - ha aggiunto l'ex ministro del Lavoro del Governo Prodi - abbiamo elaborato una proposta di grande flessibilità, che consentono per i nuovi assunti per i primi tre anni di non applicare l`articolo 18.

Dopo, al termine del percorso - ha spiegato Cesare Damiano - l`imprenditore è libero di scegliere: fare a meno di quel lavoratore o confermarlo. Ciò che non mi ha mai convinto e continua a non convincermi quando si parla di lavoro - ha proseguito il parlamentare dem - è l`idea che le cose vanno in ordine se si licenziano gli operai e si tagliano le pensioni. Contro quest'idea - ha aggiunto Damiano - continuerò a battermi". Sulla riforma pensioni e su possibili tagli "se vogliamo pensare a dei prelievi - ha detto il presidente della commissione Lavoro della Camera - non possiamo immaginare interventi al di sotto dei 5.000 euro netti mensili, per le pensioni sopra i 5000 euro si può discutere di tutto".