Abilitazione si, abilitazione no. E' questo il nuovo dilemma di gran parte dei docenti che dovranno partecipare al secondo ciclo Tfa 2014 e alla seconda annualità PAS, dopo la pubblicazione delle linee guida proposte da #labuonascuola, secondo il governo. 
E' chiaro che lo scoraggiamento e la delusione per quanto letto è comprensibilissimo, ma, come abbiamo più volte ribadito, si tratta soltanto di una proposta e non di un disegno di legge, pronto a tutti gli effetti per essere approvato in Parlamento. Il suo contenuto, questo è vero, consiglierebbe molti aspiranti all'abilitazione di lasciar perdere tutto e di rinunciare al loro obiettivo, ma non sarebbe una scelta saggia.
Innanzitutto, come detto, di acqua sotto i ponti ne dovrà passare e anche parecchia, visto che da lunedì prossimo, 15 settembre, inizierà il confronto con le 'parti interessate' vale a dire insegnanti, sindacati, personale Ata e con l'ambiente scolastico in generale: un confronto che dovrebbe durare due mesi e che già si preannuncia dai toni infuocati, a giudicare dalle dichiarazioni di condanna che si possono leggere ovunque sui social network. Quindi, tanto per usare un altro proverbio conosciuto, non è il caso di fasciarsi la testa prima di essercela rotta.


Miur, scuola, TFA e PAS, abilitazione sì oppure no? I motivi per non gettare la spugna

Tanto per cominciare, gli insegnanti precari della seconda e terza fascia di Istituto stanno svolgendo, quest'oggi, mercoledì 10 settembre, a Roma, una manifestazione di protesta contro l'abolizione delle supplenze.
Ottenere l'abilitazione, poi, è fondamentale soprattutto alla luce del fatto che dal prossimo anno sarà il principale requisito richiesto per partecipare al concorso 2015 ed ancor più lo sarà per quelli successivi che dovrebbero avere cadenza biennale. Questa, secondo il governo, diventerà l'unica strada per ottenere l'immissione in ruolo, visto che le graduatorie ad esaurimento, sempre secondo i progetti del Ministero dell'Istruzione, dovranno scomparire.
Pur comprendendo lo sconforto, suggeriamo ai 'tieffini' e a coloro che hanno intrapreso la strada vero l'abilitazione di continuare fino alla fine, perchè gli scenari politici possono sempre cambiare, riservandoci (e non sarebbe la prima volta) delle clamorose sorprese e dei 'colpi di scena' (chiamiamoli così) inaspettati.