Stentano purtroppo ad arrivare novità in merito al caso pensioni lavoratori precoci: come abbiamo avuto modo di sottolineare più volte nel corso di precedenti contributi, la vertenza fatica ad entrare all’interno del dibattito politico, e adesso che ci si trova a poco più di dieci giorni dalla deadline stabilita dal governo in vista dell’approvazione della Legge di Stabilità la situazione inizia a farsi pesante. La totale assenza di un dibattito mette infatti a rischio l’introduzione di potenziali novità non solo per quanto riguarda il caso Pensioni lavoratori precoci ma anche per quanto concerne l’intera questione previdenziale, con il governo al momento impegnato a trattare temi differenti e ritenuti prioritari (riforma del lavoro su tutti).

Eppure gli interventi in tema di previdenza e pensioni sono stati annunciati dallo stesso Esecutivo a margine del DEF, il Documento di Economia e Finanza approvato ad aprile, ecco che disattendere delle linee guida autoimposte avrebbe del clamoroso oltre che del ridicolo. Si perché la credibilità del governo Renzi in merito ai millantati provvedimenti previdenziali è ormai appesa ad un filo: il ministro Poletti ha annunciato più volte possibili novità in tema di pensione anticipata e pensioni lavoratori precoci (l’ultimo intervento 10 giorni fa, quando il ministro ha sottolineato che a margine della Legge di Stabilità si sarebbe lavorato alla norma che prevede la cancellazione delle penalizzazioni per chi accede al pensionamento prima dei 62 anni), ma non ha mai dato seguito alle proprie dichiarazioni lasciando uno strascico di dubbi, incertezze e rabbia.

Si perché basterebbe sottolineare che non si intende lavorare alle questioni previdenziali piuttosto che prospettare delle misure gettate nella mischia solo per ‘mantenere calma la folla’ e potersi concentrare su altro dopo aver lanciato il classico contentino. Forse però, la verità è merce così rara per la realtà politica del nostro paese che chiederne anche solo una piccola razione diventa impossibile.



Pensioni lavoratori precoci, pensione anticipata e Quota 100: solo parole, speranze appese a un filo

Volessimo attenerci alle parole pronunciate dal ministro del lavoro Poletti, a margine della Legge di Stabilità potrebbe arrivare qualche novità sia per il caso pensioni lavoratori precoci che per il settore previdenziale in generale: l’idea è quella di rendere il sistema più flessibile e meno rigido lasciando ai lavoratori maggiori margine di scelta su quando accedere a pensione anticipata e prepensionamento, ecco che in quest’ottica prevedere una ristretta platea di individui che possano accedere ai due istituti a fronte di penalizzazioni nulle o comunque fortemente attenuate rispetto all’attuale regime potrebbe essere una buona via per concretizzare gli intendimenti espressi in questi mesi. Intendimenti, lo ribadiamo, messi per iscritto all’intero del DEF. Oltre a nuove forme di pensione anticipata si potrebbe lavorare all’istituzione di Quota 100 come soglia di accesso alla pensione anticipata, una quota che scaturirebbe dalla somma tra età anagrafica e età contributiva. Certo bisognerebbe valutare la fattibilità economia del provvedimento, ma al di là di questo siamo sempre e comunque al cospetto di misure che inciderebbero solo indirettamente sul caso pensioni lavoratori precoci. Bisognerebbe piuttosto studiare misure ad hoc per una categoria che merita considerazione anche e soprattutto da un punto di vista sociale. Si tratta di gente che per necessità ha dovuto avviare la carriera lavorativa molto presto a cui non è umanamente, razionalmente ed eticamente corretto chiedere di poter maturare i requisiti Fornero per accedere al pensionamento. Purtroppo però dobbiamo dare un atto di un dibattito mancante e di una fase di stallo che difficilmente si sbloccherà prima della Legge di Stabilità: continueremo comunque a seguire i futuri sviluppi, se desiderate rimanere aggiornati vi invitiamo a cliccare il tasto ‘Segui’ in alto a destra.