L'attesa cresce col passare delle ore e non sorprende che tra i lavoratori disagiati si possano ritrovare grande attesa e concitazione. Basta leggere i commenti rilasciati su alcuni dei nostri precedenti articoli per rendersi conto di quanto possa essere fondamentale l'approvazione di un provvedimento di salvaguardia in grado di sostenere il pensionamento del numero più alto possibile di lavoratori disagiati. Ecco ad esempio quanto afferma un lettore sul progetto di pensionamento anticipato portato avanti da Cesare Damiano e spiegato in questo articolo: "per me sarebbe meglio la proposta di Cesare Damiano, perché cosi facendo anche se si va in pensione a 62 anni con la penalità, in quattro anni ti metti a posto e la pensione va a regime".

"Anticipata sarebbe soluzione migliore, anche se non fa piacere essere penalizzati"

Un altro lettore in un articolo più recente (disponibile qui) esprimeva la seguente osservazione "credo sia la soluzione migliore per tutti, sia per il Governo che per il lavoratore, anche se effettuati i 35 anni di contribuzione non fa piacere essere penalizzati". È chiaro che davanti al fatto di restare bloccati (per molti ingiustamente) sul lavoro ancora per anni, alcuni lavoratori sarebbero disponibili a valutare le ipotesi di pensionamento anticipato circolate nelle ultime settimane. Il riferimento dei lettori è all'ipotesi (considerata tra le più plausibili al momento) di permettere il ritiro anticipato dal lavoro a tutti coloro che hanno raggiunto i 62 anni di età, a patto di aver accumulato almeno 35 anni di contribuzione.

Vi è da sottolineare però che nelle intenzioni del legislatore parte delle coperture finanziarie sarebbero trovate a carico dei lavoratori, attraverso l'addebito di un contributo del 2% sul totale della mensilità previdenziale erogata, per ogni anno mancante rispetto ai requisiti formali delineati dalla legge Fornero.

La necessità di flessibilizzare l'uscita dal lavoro nelle parole dell'ex Commissario Vittorio Conti

D'altra parte, il fatto che una modifica alla precedente riforma previdenziale sia ormai sempre più necessaria è stata sottolineata anche dal commissario uscente a capo dell'Inps, Vittorio Conti, che durante un recente convegno sulla sostenibilità del sistema previdenziale ha parlato della necessità di flessibilizzare il sistema di uscita dal mondo del lavoro, sostenendo addirittura la possibilità di permettere una scelta soggettiva, a patto di accettare il calcolo contributivo dell'assegno.

Un'ipotesi che attualmente sembra distante da quelle prese in considerazione dal Governo Renzi; ma l'ultima parola sulla vicenda sarà sicuramente scritta all'interno dell'attesissima legge di stabilità 2015, che dovrebbe essere presentata nei prossimi giorni e all'interno della quale si scoprirà finalmente quali coperture il Governo sarà riuscito a finanziarie. E voi cosa pensate al riguardo? Siete d'accordo con i nostri lettori sulla possibilità di ottenere la pensione anticipata a 62 anni con una penalizzazione sulla mensilità?