Non convince lavoratori, sindacati e pensionati la nuova legge di stabilità 2015, che di fatto glissa totalmente le richieste giunte nelle scorse settimane dai lavoratori disagiati. Sembra che gli unici ad avere ottenuto una salvaguardia siano stati i lavoratori esodati, rimasti senza reddito da lavoro e senza possibilità di accedere all'Inps. Per loro è intervenuto di recente il Senato, approvando una sanatoria che li garantirà almeno fino al 2016. Tutti gli altri sono rimasti senza possibilità di tutela, tanto che non sono mancate delle reazioni di critica anche molto forte.

D'altra parte, anche molti lavoratori del settore privato hanno ricevuto notizie preoccupanti dall'esecutivo Renzi; ci riferiamo alla decisione di aumentare la tassazione sulle casse previdenziali dei professionisti e sulla previdenza integrativa. Mentre sembra che neppure le polizze vita che hanno per sottostante investimenti finanziari saranno risparmiate.

Cesare Damiano attacca il Governo Renzi: Riforma Pensione non deve danneggiare la previdenza integrativa

Non è piaciuta al Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano la scelta di ritoccare al rialzo le aliquote della previdenza integrativa. Per la precisione, ad essere colpite saranno le casse private dei professionisti e i fondi pensione integrativi; per i primi l'aliquota della tassazione sulle rendite prodotte salirà dal 20% al 26%, mentre per i secondi l'imposizione passa dal 11,5% al 20%.

Gli effetti per chi ha appena iniziato i versamenti potrebbero essere abbastanza pesanti, considerando che dopo una trentina d'anni la mensilità pensionistica erogata potrebbe risultare inferiore di un 10% rispetto a quanto non sarebbe avvenuto con l'imposizione precedente. Proprio per questi motivi di scarsa lungimiranza è intervenuto con toni allarmanti Cesare Damiano, chiedendo al Governo Renzi di fare un passo indietro: "sarebbe la fine della previdenza integrativa, quella stessa che dovrebbe consentire alle giovani generazioni di aggiungere alla pensione pubblica una pensione di natura privata".

Sindacati: si scende in piazza. Cgil: sconcertante. Landini: non ci fermeremo

Nel frattempo anche i sindacati si sono dichiarati contrari agli interventi appena descritti, tanto che si stanno organizzando a scendere in piazza per protestare contro le politiche sociali, previdenziali e del lavoro presentate dall'esecutivo nelle ultime ore.

Carla Cantone di Spi Cgil spiega che "l'Inps ci dice ancora una volta che il 43% dei pensionati vive con meno di mille euro al mese. Ma il Governo Renzi non ha fatto nulla per loro. Ricordo sommessamente che il premier Matteo Renzi ha promesso di estendere il bonus fiscale di 80 euro al mese anche ai pensionati ma non mi pare che dalle prime indicazioni sulla Legge di Stabilità emerga la volontà di mantenere la parola data. È ora che sia dato qualcosa anche ai pensionati che tanto hanno pagato in questi anni". Mentre dalla Uil si sottolinea che la legge di stabilità "non contiene misure per la creazione di nuovi posti di lavoro". Landini della Fiom aggiunge: "questa volta stiamo facendo sul serio, non ci fermeremo, non sarà come per le Pensioni che si sono fatte tre ore di sciopero e poi si sono allargate le braccia".

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