Ecco una nuova mossa che sicuramente entrerà nelle già vaste discussioni intorno alla riforma della scuola 2014. La questione riguarda la scelta del premier di non voler aprirsi al dibattito con i sindacati. Si tratta indubbiamente di un modo di far politica che Renzi ha deciso sin dall'inizio, lo scontro con i sindacati, soprattutto la CGIL, si sono avuti praticamente intorno ad ogni questione che il governo ha posto all'ordine del giorno. Anche sulla riforma del lavoro la situazione è molto simile. In questo articolo faremo il punto della situazione sulla riforma della scuola 2014 e sulla decisione del sindacato Gilda di denunciare Matteo Renzi al giudice di pace.

Riforma scuola 2014: assenza di confronto con i sindacati

Da più parti si sono alzati cori di dissenso per la scelta del premier su come portare avanti le discussioni in merito alla proposta di riforma dellascuola 2014. Alcuni giorni fa, infatti, si è aperto il sondaggio su come gli italiani vedono le linee guida e, secondo i sindacati, si tratta di un modo demagogico di bypassare il confronto. Certo, il confronto con la base, con i cittadini è sempre positivo, ma la strategia politica sarebbe quella di esautorare i sindacati dai dibattiti sulle questioni di lavoro. Questo atteggiamento viene considerato molto grave, se non addirittura un'emergenza problematica. Su queste basi parte l'attacco della Gilda.

Riforma scuola 2014: la Gilda decide di denunciare il premier Renzi

Ma qual è il punto della riforma della scuola 2014 che ha fatto particolarmente infuriare la Gilda? Si tratta della questione degli scatti stipendiali basati sul merito. Le proposte prevedono che soltanto il 66% massimo dei docenti potrà essere ritenuto meritevole e dunque accedere agli scatti stipendiali, questo, per la Gilda, significa ritenere che, sicuramente, un docente su tre (il restante 34%) sarà considerato di fatto incapace di fare il proprio mestiere. Secondo la Gilda, il numero dei "meritevoli" non può essere calcolato per "legge". Si tratta di un'offesa all'intera categoria degli insegnanti. E Salvatore Pizzo, il coordinatore della Gilda di Parma, accusa la riforma scuola 2014 e il premier Renzi di aver attuato le immissioni in ruolo, che sono state una grande pubblicità, semplicemente per coprire i pensionamenti e che non c'è nulla di rivoluzionario in un normalissimo turn-over.

La Gilda afferma che per il momento non chiamerà uno sciopero, che sarebbe controproducente per gli allievi e per i docenti che perderebbero la giornata lavorativa, ma che ha intenzione di denunciare Renzi al giudice di pace per la questione del 66% degli scatti stipendiali. Insomma, sempre di più, le linee guida per la riforma scuola 2014 sembrano non piacere, ed è soprattutto la questione dell'esautorazione dei sindacati a suscitare polemiche.