Non più di venti studenti se in classe c'è già un alunno con disabilità grave. E il limite vale anche per le classi successive alla prima. E' quanto stabilito dal Tar Sicilia che ha posto dei paletti alla composizione delle classi scolastiche in presenza di un disabile grave. Con la sentenza depositata lo scorso 10 settembre, la n. 02250/2014 Registro Provvedimenti Collegiali, infatti, i giudici sono intervenuti sulla decisione di un dirigente scolastico di un istituto di istruzione superiore di Palermo che aveva provveduto, nell'anno scolastico 2013/2014, ad unificare due classi, una composta da 13 alunni dei quali 2 disabili e l'altra di 11 con altrettanti disabili, arrivando a comporre una sola classe di 24 alunni, senza rispettare il limite massimo di 20 alunni per classe in caso di presenza di disabile.

Nel caso giudicato dal Tar, dunque, erano addirittura quattro i disabili, situazione che ha mosso l'azione giudiziaria da parte di alcuni genitori degli studenti della classe ricevendone la sentenza di accoglimento anche se i giudici amministrativi hanno ritenuto giusto compensare le spese "avuto riguardo ai profili di novità delle questioni prospettate".

Novità che consiste nel fatto che la normativa è lacunosa per il caso specifico del limite di 20 alunni in presenza di un disabile per le classi successive alla prima: proprio questa circostanza aveva indotto la Scuola palermitana a non considerare il limite stesso. Il Decreto del Presidente della Repubblica n. 81 del 20 marzo 2009, relativamente alla composizione delle classi decreta che: "Le classi iniziali delle scuole ed istituti di ogni ordine e grado, ivi comprese le sezioni di scuola dell'infanzia, che accolgono alunni con disabilità sono costituite, di norma, con non più di venti alunni …".

Pertanto il dirigente scolastico si è limitato ad applicare alla lettera il DPR 81/2009, prassi che consente ai presidi ed in generale ai funzionari di evitare i rischi di un'eventuale azione di rivalsa della Corte dei Conti nei loro confronti. Ma che, inevitabilmente, provoca anche il sopravvenire di controversie legate ai diversi criteri interpretativi.