Per gli oltre 32.000 esodati della sesta salvaguardia che attendono l'assegno arriva la beffa del ritardo di erogazione del trattamento pensionistico a causa di una norma della legge 147/2014. Dopo questa notizia appare chiaro che questo governo ormai ha fallito su tutti i fronti. Bocciature in serie dall'interno dello stesso partito del Premier, altolà di Bruxelles alla Legge di Stabilità, sindacati, lavoratori e soprattutto pensionati dovranno spingere per farlo cadere.
Il ritardo
Un celebre intercalare romanesco faceva 'aridanghete'.
Mai termine fu più appropriato nel caso in questione. Gli esodati della sesta salvaguardia l'assegno lo vedranno forse tra un anno. Il motivo, come già accaduto in passato coi colleghi della quarta e della quinta salvaguardia, è contenuto nell'articolo 2 comma 2 della legge 147/2014 che dispone la non retroattività della suddetta in vigore dal 6 novembre 2014. Con lo spostamento di questa data di decorrenza, chi in origine poteva godere del diritto dal 2012 con erogazioni dal 2013, in soldoni dovrà dire addio agli arretrati. Il governo mostra il più totale disinteresse per una categoria priva di ogni forma di tutela di reddito e pensa solo a tagliare, risparmiare e posticipare sperando in chissà quale miracolo.
E se qualcuno obietta che non ci sono motivi per lamentarsi visto che già dal mese prossimo verrà erogato il trattamento legga bene il paragrafo successivo.
Oltre al danno la beffa
Come se non bastasse il codicillo ora bisogna anche combattere con l'Inps. Va detto che, come già segnalato da molti utenti, la prestazione pensionistica spettante subirà un ennesimo ritardo.
È noto infatti come il pagamento vada in esecuzione solo a condizione di essere stati inseriti nella lista dei 32.000 salvaguardati, dopo aver presentato l'istanza apposita. Ma per controllare i dati saranno necessari dai sei mesi a un anno per poter definire la chiusura delle graduatorie. Dunque gli aspiranti pensionati (il termine forse più appropriato in questa circostanza) dovranno sopportare tutto questo tempo senza un centesimo a causa della burocrazia dell'Inps. Ovviamente, anche in questo caso addio agli arretrati.