Continua a tenere prepotentemente banco il dibattito connesso a previdenza e riforma pensioni 2015: il calderone di tematiche che potremmo includere sarebbe presso che infinito, ma alcuni punti allo stato attuale non possono davvero essere trascurati. A cominciare dall'improvvisa accelerata registratasi in riferimento all'iter di abolizione della Legge Fornero, con il si giunto la scorsa settimana dalla Cassazione ad aver rotto gli indugi innescando un dibattito quasi senza precedenti. L'abolizione della Legge Fornero getterebbe certo le basi per una riforma delle Pensioni 2015 radicalmente 'innovativa' perché spoglia di alcuni retaggi del passato, ma i dubbi sull'effettiva possibilità che il disegno vada in porto restano ancora molti: tra gli istituti che saranno di certo rivisitati troviamo invece pensione anticipata e prepensionamento, con alcune nuove 'forme' che in quest'ultimo caso potrebbero passare dalla configurazione di strumenti quali l'APA o la Mini-Pensione (in pratica due facce della stessa medaglia).

A complicare il quadro riferito a previdenza e riforma pensioni 2015 la norma sul TFR, con il monito di Bankitalia che giunge a toccare indirettamente anche il problema delle pensioni minime. In un contesto così agitato non si riscontra, come al solito, un atteggiamento partecipato e costruttivo del premier Renzi, che si limita semplicemente ad ignorare il tutto concentrato su altri tipi di tematiche: l'unico contributo offerto da Renzio lo si è avuto sul TFR in busta paga, in merito al quale l'ex sindaco di Firenze ha ribadito che 'la norma non verrà modificata'.

Riforma pensioni 2015 Renzi: prepensionamento, TFR, Legge Fornero, pensioni minime e APA - Scenari in continua evoluzione

Parlando di riforma pensioni 2015 e previdenza, gli scenari presenti e futuri paiono complessi e di difficile lettura: l'abolizione della Legge Fornero potrebbe far saltare il banco, ma non tutti gli attori potenzialmente coinvolti si sono detti favorevoli al disegno riformista della Lega Nord. In primis la CISL, che differentemente dalla CGIL (la Camusso ha già fatto sapere che sosterrà Salvini) ha sottolineato che 'lo strumento referendario è troppo semplice da impiegare per risolvere un problema invece molto complesso'. Come già sottolineato, l'eventuale abolizione della Legge Fornero cambierebbe le carte in tavola in vista di una riforma delle pensioni 2015, ma c'è ancora da attendere per capire quale possa essere l'intendimento della Consulta che non si esprimerà prima di marzo-aprile. Abolizione o meno, di certo prepensionamento e pensione anticipata subiranno delle manovre di riassetto: tra le ipotesi più quotate l'istituzione di Quota 100 come soglia di accesso o la configurazione di una Mini-Pensione, una sorta di prestito da doversi concedere ai lavoratori che accettino di abbandonare prima l'impiego. La misura altro non è se non la riproposizione dell'ipotesi facente capo all'APA (Assegno pensionistico anticipato), uno strumento configurato da Poletti e Renzi salvo poi essere cestinato senza alcuna spiegazione.



Un'altra grande questione attinente riforma pensioni 2015 e previdenza riguarda l'inserimento del TFR in busta paga: 'L'adesione dei lavoratori a basso reddito all'iniziativa aggrava il rischio che questi abbiano in futuro pensioni non adeguate' ha affermato il vice direttore generale di Bankitalia Luigi Federico Signorini. Certo non uno scenario fra i più positivi, specie se si considera il problema delle pensioni minime italiane, troppo basse per consentire la conduzione di una vita quantomeno dignitosa. Al riguardo è intervenuto la scorsa settimana il ministro Boschi, stando al quale la manovra circa l'incremento delle stesse pensioni minime non sarà inserita nella riforma delle pensioni 2015 bensì considerata a partire dal 2016. Continueremo a seguire i futuri sviluppi, se desiderate rimanere aggiornati vi invitiamo a cliccare il tasto 'Segui' in alto a destra.