Dato l'alto numero di domande rimaste inevase e la complicata procedura d'inoltro del modello D3 delle graduatorie d'istituto 2014/2017, alla luce di tutte le segnalazione pervenute i sindacati hanno chiesto di permettere a coloro che non hanno completato la procedura con l'inoltro on line di farlo.

Va detto a riguardo che per molti di questi aspiranti se la Legge di Stabilità dovesse essere approvata così com'è resterebbe (senza gli emendamenti richiesti dai sindacati scuola) solo spreco di tempo ed energie, perché con il tetto alle supplenze rigido che è stato introdotto per il prossimo anno pochissimi di loro lavorerebbero.

Premesso ciò i sindacati giustamente hanno fatto quanto di competenza e hanno chiesto la sanatoria per chi non è riuscito a inoltrare il modello D3 cioè la compilazione dei dati sulle 30 scuole da inserire per completare l'iscrizione alla terza fascia delle graduatorie 2014/2017 del personale A.T.A. entro il 15 novembre 2014.

Ancora una volta la semplificazione che da anni professano Miur e vari ministri e sottosegretari che sono a favore della digitalizzazione dei servizi si è rivelato un flop, non semplifica affatto la vita dei cittadini difatti sono numerose le segnalazioni giunte ai sindacati sulla difficoltà di compilare il modello D3 entro la scadenza (pare che analoga situazione si sia verificata per le domande docenti).

I motivi dei problemi vanno dal malfunzionamento alle poche istruzioni sui tanti errori e problemi riscontrati e su come utilizzare al meglio la piattaforma, si dimentica spesso che non si ha difronte degli impiegati ma dei cittadini che non hanno dimestichezza con sistemi informatici, anche chi lavora da anni con il sistema istanze on line data la presenza di un manuale risalente al 2011 ha avuto problemi e la proroga è servita a poco o a niente.

Oltre al fatto che le scuole hanno dovuto far fronte a ulteriore adempimenti, le segreterie scolastiche hanno necessità di nuovo e maggiore personale perché sono state oggetto negli anni di dimensionamento e sono sovraccaricate di nuovi carichi di lavoro, per non parlare del lavoro immane per i sindacati.

Ma la brutta notizia per gli aspiranti a ricerca di lavoro è un'altra, se non ci sarà un dietro front del governo sui tagli alle supplenze non avranno speranza alcuna di lavorare.

In molte province d'Italia le scuole ricorrono spesso alle graduatorie d'istituto e quindi per moltissimi di loro speranze di lavoro ci sono eccome, ma nel caso di approvazione della norma secondo la quale nelle scuole si può procedere a chiamare gli assistenti amministrativi solo dove l'organico è minore a tre unità, molti di questi aspiranti che da anni lavorano con queste supplenze non lavoreranno più.

Oggi quando un impiegato di segreteria sta male viene sostituito da un supplente, con la legge di stabilità invece vengono eliminate questo tipo di supplenze e il lavoro un tempo svolto da un nuovo supplente andrebbe a cadere su quelli rimasti in servizio anche se fossero due o tre malati.

Se prima molti di coloro che hanno prodotto domanda potevano avere delle chance con la nuova disciplina lavoreranno solo i collaboratori scolastici per cui la norma non vale.

Staremo a vedere cosa succederà se verranno sanate le domande rimaste inevase e se il governo che si professa di creare lavoro, mentre nei fatti nella Scuola continua a creare disoccupati nuovi, si deciderà a realizzare una vera spending review anziché togliere quei pochi lavori esistenti ancora nel paese.