"Nella legge delega sul lavoro ci sono rischi gravi e seri di incostituzionalità", lo ha affermato ieri pomeriggio, nel corso della sua relazione all'incontro di SinistraDem a Milano, il parlamentare del Partito democratico Gianni Cuperlo, ex sfidante di Matteo Renzi alle primarie.

Riforma lavoro e pensioni, ultime notizie, Cuperlo (Pd): 'Il Jobs act così com'è non lo voto'

"Così com'è - ha aggiunto l'ex presidente dell'assemblea del Pd dimessosi dopo le polemiche con il premier e segretario del partito - il provvedimento non è sostenibile, non posso votarlo".

Ad annunciare nei giorni scorsi il voto contrario al Jobs act anche un altro degli sfidanti di Renzi alle primarie del Pd: anche secondo Pippo Civati, infatti, la riforma del lavoro del Governo Renzi è "una riforma di destra, ma noi siamo la sinistra". Pur riconoscendo alcune misure positive all'interno del Jobs act che disciplina il nuovo mercato del lavoro in Italia, Gianni Cuperlo sostiene che l'incostituzionalità della riforma del lavoro del Governo Renzi sia "legata agli aspetti di disuguaglianza" che si verrebbero a creare tra i lavoratori con il nuovo contratto a tutele crescenti introdotto dal ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti, anche lui del Partito democratico, un tempo molto più vicino in tema di riforma pensioni e riforma lavoro alle posizioni dell'ex ministro del Lavoro e attuale presidente della commissione Lavoro della Camera Cesare Damiano (Pd).

Jobs act e riforma pensioni, ancora lontana l'intesa nel Pd: Cuperlo e Civati vs Renzi e Poletti

"Noi - ha proseguito Gianni Cuperlo lasciando intendere che nel Pd non è ancora stata raggiunta l'auspicata intesa su Jobs act e riforma Pensioni - non vogliamo che il governo cada, ma nemmeno il riflesso che si accetta tutto.

Non è questo - secondo il parlamentare dem - il modo di ragionare". "Il Pd - ha aggiunto l'ex aspirante segretario battuto da Renzi alle primarie - non è una ditta e nemmeno una caserma, è una comunità". Replicando direttamente al compagno di partito e ministro del Lavoro Giuliano Poletti, Gianni Cuperlo ha detto: "Da qui a lui dico: non è che obiettare su alcuni contenuti della sua - ha detto il deputato del Pd rivolgendosi al ministro Poletti - è disconoscere il valore sociale dell'impresa".

Consumi, lavoratori e pensionati: 90,6% tredicesime mangiato da fisco e bolli

E mentre prosegue il confronto sulla riforma del lavoro e la riforma delle pensioni preoccupazione viene espressa da Adusbef e Federconsumatori dopo i nuovi dati della Cgia sulle tredicesime più pesanti in Italia per oltre 33 milioni tra pensionati e lavoratori dipendenti, aumenti delle tredicesime dovuti all'inflazione che però verranno spesi sostanzialmente in tasse secondo le associazioni dei consumatori che prevedono per i pensionati un "Natale durissimo". "Nel rincorrersi dei pagamenti da effettuare entro il 31 dicembre - rilevano Adusbef e Federconsumatori - dei 34,20 miliardi di euro di tredicesime che verranno pagate quest'anno, soltanto il 9,4 per cento, ossia 3,2 miliardi di euro, resterà nelle tasche di lavoratori e pensionati.

A fine anno, oltre alla busta paga più pesante - ricordano Adusbef e Federconsumatori in una nota sollecitando nuove misure a tutela dei pensionati al Governo Renzi - arrivano infatti anche le consuete scadenze fiscali, quali tasse, bolli, rate e canoni, che durante il mese di dicembre i contribuenti sono chiamati a versare. Con il risultato - sottolineano Adusbef e Federconsumatori - di ridurre del 90,6 per cento la gratifica natalizia".