Alberto Bauli, presidente della storica azienda che porta il suo cognome, è stato ospite ieri sera nell'ultima parte della trasmissione televisiva Virus di Rai 2, condotta da Nicola Porro. Con 1350 dipendenti e 15 marchi, la Bauli, fondata nel 1922 a Verona dal padre di Alberto, Ruggiero, ha un fatturato di circa 300 milioni di euro e produce 18 milioni tra pandori e panettoni ogni anno. L'azienda veronese, quotata in borsa, ha recentemente conquistato il mercato indiano e, come rivela l'erede Bauli, ciò che più interessa a chi vive fuori dal Belpaese, oltre alla qualità del prodotto venduto, è il metodo di produzione, la tecnologia che porta a qualcosa di così buono, il made in Italy.
Lilla, questo il colore che distingue ogni pandoro Bauli. "Prima la confezione era viola", rivela il presidente, "ma con mia sorella l'abbiamo cambiata". E aggiunge: "I nostri prodotti si consumano sotto le feste, ma sono capolavori da mangiare tutto l'anno". Anche se, specifica "I risultati migliori sulle vendite rimangono solo se il prodotto resta simbolo di una festività".
Ma da dove viene il nome "pandoro", chiede Nicola Porro? Da "pan de oro, naturalmente" risponde subito Alberto Bauli. "Dal colore dorato". Poi arriva subito la domanda clou dell'intervista. Viene chiesto al presidente cosa ne pensa delle parole di Steve Jobs: "Stay hungry, stay foolish" rivolte ai giovani. La risposta arriva subito: "Non fame, ma ambizione".
"Nel 1960, quando ho iniziato a lavorare, eravamo come oggi. Era la voglia di diventare che ci ha fatto correre, e così deve essere oggi".
Aggiunge poi: "Siamo un paese ricco". Ma per chi lavora nell'alimentare una grande occasione è l'estero, dove il cibo italiano è leader. Poi Nicola Porro manda in onda un piccolo filmato in cui il figlio di Armando Testa ribadisce l'importanza della pubblicità coinvolgente.
E Alberto Bauli approva: "La pubblicità ha il grande merito di instaurare il rapporto che si deve avere col consumatore, un rapporto coinvolgente, che deve suscitare simpatia".
Infine, arriva l'ultima domanda con cui Porro chiude la serata:"Ci dica 3 cose su cui l'Italia deve puntare". Risponde Bauli: "Noi abbiamo un mercato liberalizzato nel mondo. Bisogna che il nostro Paese capisca cosa può fare. Può fare cibo, moda, lusso. Una grande azienda, oggi, richiede molto denaro e grandi dimensioni".