Nonostante nella Legge di stabilità non ci sia nessun capitolo dedicato pare che a breve avremo importanti novità per la riforma delle Pensioni. Nel corso di una audizione parlamentare condotta dal commissario dell'Inps Tiziano Treu, nel quadro della commissione che si occupa del controllo e della gestione degli enti previdenziali, è emersa tutta l'urgenza di trovare una soluzione che anticipi i tempi per una vera riforma delle pensioni. Sul tavolo vengono illustrate due proposte di cui una è di Treu e l'altra di Damiano.
Anticipo mini pensione
Il commissario Treu propone di andare anticipatamente in pensione individuando il momento in tre anni prima.
Basterebbe corrispondere un assegno leggermente inferiore a quello spettante, il tempo strettamente necessario cioè a raggiungere i requisiti per ritirarsi. Successivamente all'Inps basterà sottrarre gli anticipi versati fino ad ottenere il conguaglio esatto delle somme erogate prima del momento esatto di uscita dal lavoro. Nei giorni scorsi anche il ministro Poletti aveva avanzato una ipotesi similare. Un semplice provvedimento che sbloccherebbe una situazione imbarazzante.
Quota 100
Relativamente a precedenti stesure di Damiano circa la possibilità di collocarsi a riposo all'età di 62 anni con 35 anni di contributi o 41 senza considerare gli anni effettivi, sembra si sia cambiata rotta.
Lo stesso ex ministro ha elaborato un meccanismo per il quale, in parole povere, si aggiunge un requisito ulteriore alla vecchia stesura Fornero del 2011. In sostanza Damiano propone di ripristinare la cosiddetta Quota 100. In questa maniera possono andare in pensione tutti quegli ex lavoratori che mettendo insieme età anagrafica e contributiva totalizzano per l'appunto 100 anni: esempio di un 62 enne, il quale potrà essere collocato a riposo con relativo trattamento di quiescenza perché in possesso di 32 anni esatti di contributi versati. Si tratta di due proposte semplici e molto valide che non costano praticamente nulla allo stato da attuare in breve tempo.