Lo sciopero nazionale dei Giudici di Pace avrà inizio martedì 4 novembre 2014 e si protrarrà sino a lunedì 10 novembre. La protesta sindacale è stata organizzata per scongiurare la riforma della magistratura che prevederebbe tra l'altro una riduzione notevole del denaro usato per pagare i compensi dei dipendenti, si parla di un taglio di 20 milioni di euro.
La notizia di un taglio di 20 milioni di euro era stata diffusa da un giornale e la categoria dei Giudici di Pace aveva chiesto ripetutamente una smentita da parte del Ministro della Giustizia Orlando o dal Governo. Inoltre - tramite un comunicato - l'Unione Nazionale Giudici di Pace aveva chiesto il "rinnovo dei mandati dei colleghi in servizio sino al raggiungimento del limite di età".

I Giudici di Pace - magistrati onorari che operano in ambito civile e penale - hanno scioperato il mese scorso, dal 29 settembre al 3 ottobre.

Il 21 ottobre hanno organizzato una manifestazione a Roma, in Piazza Montecitorio, però l'adesione a questa manifestazione è stata modesta. Comunque l'U.Na.Gi.Pa. (Unione Nazionale Giudici di Pace) non demorde: un periodo di protesta infatti si ripeterà ogni mese sino a che "non arriveranno serie e concrete aperture" dal Ministro della Giustizia Andrea Orlando o dal Governo stesso. Questa è la minacciosa e ferma promessa pubblicata in una nota dell'U.Na.Gi.Pa del 24 ottobre 2014. In un comunicato precedente - del 13 ottobre 2014 - l'organizzazione sindacale chiedeva anche una riforma atta a "garantire l'indipendenza, imparzialità e professionalità dei giudici e finalizzati ad assicurare ai cittadini l'effettività della tutela giurisdizionale dei loro inviolabili diritti."

Voce fuori dal coro da parte di un'altra associazione dei Giudici di Pace che non intende aderire al proclamato sciopero in quanto valuta ancora avviata la trattativa col Ministro della Giustizia. Allude altresì che l'astensione dalle udienze - polemizzando anche col termine "sciopero" - sarà soltanto un fallimento. Un articolo - di venerdì 31 ottobre - apparso sul sito Unione Giudici di Pace annuncia - con l'uso del condizionale però - che "i minacciati tagli al nostro capitolo di spesa (1362) sembra proprio che siano stati ritirati" dalla Legge di Bilancio ritenendo che siano stati gli scioperi e gli incontri coi politici a imporre al Governo di fare un passo indietro: "Dobbiamo insistere e non fermarci perché abbiamo la certezza che la protesta (...) produce effetti concreti". C'è la possibilità che all'ultimo, ossia domani, lo sciopero sia sospeso? Oppure andranno avanti per ottenere chiare rassicurazioni dal Governo e una trasparente e proficua trattativa?