Potrebbero presto arrivare importanti novità in merito a pensione anticipata 2015 e previdenza: dopo svariate settimane di polemiche e attacchi più o meno frontali il ministro della PA Marianna Madia ha infatti indetto un tavolo di confronto coi sindacati CGIL, CISL, UIL e UGL che si terrà quest’oggi nella sede di Palazzo Chigi. Focalizzandosi sul solo fronte previdenziale, ci sarà da discutere della manovra di riassetto della pensione anticipata 2015 e delle possibili misure tramite le quali si possa giungere a riformare l’istituto: due le ipotesi più probabili - da un lato un’ipotetica uscita fissata a 62 anni di età più 35 di contributi dall’altro la configurazione di Quota 100 -, entrambe figlie della proposta di legge presentata dal Presidente della Commissione Lavoro della Camera Cesare Damiano: l’altro grande tema previdenziale che andrà trattato a margine del meeting concerne l’opzione contributivo donne, l’istituto rivolto alle sole lavoratrici in merito al quale si attende una proroga dei termini di fruizione ormai da diversi mesi.

A presiedere il tavolo di confronto, oltre al ministro Madia, ci sarà anche il premier Renzi, dal quale ci si attende maggiore partecipazione e soprattutto maggior coinvolgimento nel dibattito connesso a pensione anticipata 2015 e previdenza: di fatto, ogni possibile intervento passerà dal suo volere.

Pensione anticipata 2015 a 62 anni, Quota 100 e opzione contributivo donne: Renzi e Madia a colloquio coi sindacati

Come accennato in apertura, potrebbero presto arrivare importanti novità in tema di pensione anticipata 2015 e previdenza: l’incontro di oggi pomeriggio che vedrà impegnati da una parte Renzi e Madia e dall’altra quattro delle più importanti confederazioni sindacali dovrà dire molto non solo sulla fattibilità delle singole ipotesi ma anche sulla reale volontà del governo Renzi di intervenire sul fronte previdenziale. Le due ipotesi di riforma attualmente più probabili sono entrambe figlie della proposta di legge targata Damiano: una pensione anticipata 2015 fissata a 62 anni di età più 35 di contributi contribuirebbe a segnare una decisa inversione di rotta rispetto al passato, ma come abbiamo avuto modo di sottolineare nel corso di precedenti contributi la manovra sconta decise criticità economiche. Il problema delle coperture è certo rilevante, ma il recente passato insegna come la cosa più importante consista in una reale e ferma volontà di intervento: se Renzi e Madia si mostreranno aperti al dialogo e se i sindacati spingeranno sul punto potrebbero aprirsi margini di intervento impensabili sino a qualche settimana fa.



Discorso simile per la configurazione di Quota 100 che porterebbe ad una pensione anticipata 2015 da doversi maturare tramite il raggiungimento di una soglia di accesso minima: la Quota 100 dovrebbe scaturire dalla somma tra età anagrafica e contributiva, con i due parametri che andrebbero ad essere composti in autonomia dagli stessi lavoratori (62 anni di età più 38 di contributi o 63 più 37 per fare qualche esempio). Parlando di previdenza e pensione anticipata 2015 resta poi in piedi il problema dell’opzione contributivo donne, l’istituto che consente alle sole lavoratrici di uscire dal lavoro a 57 o 58 anni di età più 35 di contributi: ormai da mesi si resta in attesa di una proroga dei termini di fruizione in assenza della quale lo strumento decadrà alla fine del 2014, scenario questo che mortificherebbe le speranze di oltre 6mila lavoratrici che matureranno i requisiti di accesso all’istituto nel 2015. Al riguardo il Comitato Opzione Donna ha promosso un ricorso nominale collettivo ai danni dell'INPS prendendo ad oggetto le Circolari n. 35 e 37 del 2012, quelle che in buona sostanza fissano al 30 novembre 2014 l’ultima deadline utile per la richiesta di utilizzo dello strumento. Il tavolo governo Renzi-sindacati si carica insomma di importanti significati: se desiderate rimanere aggiornati vi invitiamo a cliccare il tasto ‘Segui’ in alto a destra.