Resta ancora in una fase di stallo la delicata situazione dei lavoratori disagiati, rimasti bloccati in una sorta di limbo a partire dall'approvazione della Riforma Fornero nell'ormai lontano 2011. Stiamo parlando di una vasta platea di persone, prime fra tutti gli esodati, che hanno visto susseguirsi una serie quasi infinita di salvaguardie prima di poter maturare il diritto al pensionamento con i requisiti aggiornati (e secondo alcuni comitati locali molte famiglie sarebbero comunque rimasti fuori dalle tutele). Ma non hanno certamente di che gioire nemmeno le altre figure penalizzate dall'improvviso quanto contemporaneo innalzamento dei requisiti tecnici per accedere all'Inps: dai lavoratori precoci costretti a proseguire l'attività nonostante oltre quattro decenni di versamenti a chi svolge lavori usuranti, fino agli insegnanti e ai dipendenti ATA dell'istruzione riuniti sotto l'egida dei Quota 96.

Per non parlare dei casi più estremi, composti da disoccupati che risultano troppo avanti con l'età per potersi reinserire lavorativamente (soprattutto in un momento di crisi come quello attuale) e paradossalmente sono anche troppo giovani per l'irrigidimento voluto con la legge Fornero.

Parola chiave flessibilità, ma non per il 2014. Tagliola Fornero fondamentale per sostenibilità dei conti.

D'altra parte, i decisori pubblici man mano coinvolti nella questione previdenziale non hanno fatto mistero dell'importanza che hanno avuto i tagli degli scorsi anni sulla sostenibilità dell'Inps. Tanto che lo stesso Ministro dell'economia Pier Carlo Padoan ha ammesso negli scorsi giorni che il nostro sistema pensionistico è uno dei più efficienti d'Europa.

Una caratteristica che però è stata pagata a caro prezzo dai futuri pensionandi, visto l'irrigidimento a cui è dovuto sottostare il sistema di uscita dal lavoro. Da ormai lungo tempo si chiede a gran voce di mettere mano alla questione, tanto che è arrivata la stessa Inps a fare pressioni sul Governo Renzi. In un suo recente intervento, il Neo Commissario Inps ha chiesto all'esecutivo di intervenire entro il 2015, per poter finalmente sanare attraverso l'istituzione della pensione anticipata le tante situazioni che abbiamo descritto all'inizio di questo articolo.

Dal prestito pensionistico all'opzione donna, fino alla Quota 100 di Damiano: le ipotesi in discussione sul tavolo

Sul punto, non mancano certo le soluzioni creative o laterali per arrivare ad una salvaguardia generalizzata senza pesare troppo sui conti pubblici. A dare man forte alle ipotesi risolutive vi è anche il fatto che una parte della platea dei potenziali beneficiari è già riuscita ad ottenere il pensionamento con i nuovi requisiti di legge, fatto che porterebbe ad una discesa dei costi da sostenere rispetto alle previsioni di stima iniziali.

Al momento sarebbero allo studio diverse strategie, come l'opzione donna per tutti (negata però dal Parlamento in un recente intervento), oppure la pensione anticipata tramite prestito pensionistico dell'Inps.

Quella che invece sembra piacere maggiormente ai lavoratori è la quota 100 proposta da Cesare Damiano, laddove il numero rappresenta l'unione degli anni di contribuzione con l'età anagrafica. Quale che sia la soluzione finale, la speranza dei tangi lavoratori disagiati è che si possa mettere finalmente la parola fine sulla questione ad inizio 2015. Come sempre, aspettiamo i commenti per dare spazio alla vostra voce. Se invece desiderate ricevere tutti gli aggiornamenti sulla questione previdenziale, vi ricordiamo di cliccare sul pulsante "segui" disponibile in alto, sotto al titolo.