E' scontro nella maggioranza del Governo Renzi su riforma del lavoro (Jobs act) e abolizione dell'articolo 18, divisioni in seno al Pd restano sulla riforma Pensioni e la pensione anticipata. Ore di tensione tra il Partito democratico e il Nuovo centrodestra di Angelino Alfano. E tra le ultime notizie si apprende che il Governo Renzi con molta probabilità porrà anche a Montecitorio la questione fiducia sul nuovo testo del Jobs Act con le modifiche che dovrebbero essere apportate al testo originario dopo l'intesa raggiunta oggi nel Pd.

Riforma del lavoro 2014, Renzi: possibile fiducia su nuovo testo Jobs Act. Premier muto su riforma pensioni

A parlare della possibile questione di fiducia sul Jobs act è stato lo stesso premier Matteo Renzi rispondendo a Bucarest alle domande dei giornalisti durante un incontro trasmesso su RaiNews: "E' possibile - ha detto il presidente del Consiglio dei Ministri - che ci sia la fiducia sul testo che verrà fuori dall'accordo di queste ore", ha spiegato il premier Renzi facendo riferimento all'accordo raggiunto con la minoranza del Pd sulle modifiche alla riforma del lavoro mentre restano le divisioni sulla riforma pensioni di cui il premier pare preferisca non parlare.

Riforma lavoro Jobs act, il ministro Lupi (Ncd): eliminare articolo 18 per recuperare competitività

"Il lavoro non si dà per legge, il lavoro lo danno le imprese messe nelle condizioni di ritornare a fare la loro partita", ha dichiarato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi (Ncd) intervenendo sul Jobs act all'esame della Camera dei Deputati presieduta da Laura Boldrini. "Per questo - ha aggiunto l'esponente del Nuovo centrodestra nel Governo Renzi - abbiamo bisogno di eliminare l'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, di riformarlo e di tornare a essere competitivi in Europa. C'è necessità - ha aggiunto il ministro Maurizio Lupi intervenendo a Trebisacce in provincia di Cosenza (Calabria) - come il pane della riforma del lavoro perché purtroppo la disoccupazione è galoppante.

Mi auguro, e lo dico anche al Pd - ha aggiunto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti a proposito del Jobs act - che non si faccia nessun accordo al ribasso".

Jobs act, Sacconi-De Girolamo (Ncd) a Palazzo Chigi: partita aperta, ancora si tratta

"Sulle modifiche alla delega per la riforma del mercato del lavoro la partita è tutta aperta, ancora si tratta".

Lo ha dichiarato oggi il presidente del gruppo parlamentare del Nuovo centrodestra al Senato della Repubblica Maurizio Sacconi dopo il vertice a Palazzo Chigi al quale ha partecipato anche il capogruppo di Ncd alla Camera dei Deputati Nunzia De Girolamo la quale ha sottolineato che "nel Pd non possono pensare che in Parlamento risolviamo i problemi della maggioranza e della minoranza del Pd".

Riforma lavoro Jobs act, Civati: Renzi ha fatto un #passodopopassoindietro

 

Seppur notevolmente ridotte dopo la prima intesa raggiunte sulle modifiche al Jobs act, restano le divisioni nel Pd: all'attacco del Governo Renzi su riforma del lavoro e delle pensioni rimane la minoranza del partito rappresentata da Pippo Civati. "Quella sul Jobs act - ha detto Civati commentando l'intesa raggiunta tra i democratici - è stata una mediazione tecnica e politicista per tenere insieme tutti nel Partito democratico. Questa volta - ha sottolineato l'ex sfidante di Renzi alle primarie - ha fatto un passo indietro, come in alcuni aspetti - ha aggiunto - della Legge di Stabilità 2015". Il premier e segretario del Pd Matteo Renzi secondo Pippo Civati "potrebbe fare un nuovo hashtag: #passodopopassoindietro".