Il dibattito sul tema previdenziale continua, ma ad oggi non ci sono soluzioni ai problemi di migliaia di lavoratori rimasti bloccati dalla Legge Fornero. Per questo motivo, qualcuno ha pensato bene di lanciare un referendum abrogativo. Si tratta della Lega Nord, che ha annunciato di voler sostenere l'abolizione della riforma delle Pensioni istituita da Elsa Fornero quando era ministro all'epoca del Governo di Mario Monti. La cancellazione di tale legge aprirebbe finalmente le porte della pensione a numerosi italiani, che in questi anni si sono trovati in una sorta di limbo senza via di scampo.
Ovviamente, come tutte le cose in Italia, non c'è mai accordo, con i politici ed i sindacati che sono divisi sul referendum di abrogazione della riforma delle pensioni firmata Fornero. La Lega Nord ha proposto un taglio netto con il passato, spingendo verso la cancellazione di tale legge. Nei giorni scorsi è giunto il primo via libera dalla Cassazione, mentre ora si attende un parere dalla Corte Costituzionale. Nell'attesa, alcuni schieramenti politici continuano a lavorare per apportare modifiche importanti all'attuale riforma pensionistica, con cambiamenti a sostegno di uscita anticipata con maggior flessibilità, ma Matteo Salvini e gli altri spingono verso una totale eliminazione.
Ad appoggiare la Lega Nord sono anche parte dei sindacati italiani, uno fra tutti la CGIL di Susanna Camusso.
Quest'ultima si è detta pronta a votare la prossima primavera a favore della cancellazione, qualora la Corte Costituzionale darà un parere positivo. Ad appoggiare il referendum sono anche il sindacato autonomo dei lavoratori pubblici Confsal-Unsa, Sel e IdV. Ovviamente contrari quelli di Scelta Civica, mentre non vi è alcun appoggio dal Movimento 5 Stelle.
In attesa di altre notizie, si cerca di trovare una soluzione per lavoratori precoci ed usuranti, nonché per i Quota 96 della scuola.
Partendo da questi ultimi, più volte il Governo aveva manifestato la volontà di risolvere i loro problemi, consentendogli un pensionamento anticipato, ma altrettante volte si è dovuto fare i conti con la Ragioneria di Stato che ha sempre bocciato i provvedimenti a causa di mancanza di fondi.
Forse ci sono più speranze per i lavoratori disagiati, che sperano in una riforma della pensione per l'inizio del prossimo anno. Sul tavolo potrebbero arrivare le proposte di INPS e Cesare Damiano. Una riguarda la mini-pensione per tutti quei lavoratori prossimi alla pensione, mentre l'altra riguarda l'istituzione di una pensione Quota 100 che garantirebbe flessibilità in uscita dal mondo del lavoro.