Secondo l'Inps la vicenda degli esodati creati dalla riforma delle Pensioni attuata dalla Fornero è definitiva risolta. Infatti, secondo l'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, sono stati salvaguardati tutti i 162.130 esodati che erano stati creati proprio dalla Legge Fornero. Dunque, per bocca del commissario straordinario dell'ente, Tiziano Treu e del direttore generale Mauro Nori, dopo la seduta con i senatori della Commissione Lavoro, l'Inps ha espresso la sua soddisfazione sulla soluzione del problema che ha richiesto ben sei provvedimenti di tutela.

Attualmente, dunque, promettono i vertici dell'istituto delle pensioni, risultano tutelati tutti i soggetti che, in base alle norme della Legge Fornero, erano rimasti imbottigliati senza percepire alcun reddito.

L'Istituto di previdenza ha anche fatto il punto della situazione esodati: attualmente, dunque, i salvaguardati sono 162.130, molti di meno dei vecchi numeri che parlavano di 390 mila. Con l'intervento di salvaguardia si è conclusa una fase di emergenza costernata di polemiche e interventi che hanno tardato ad arrivare per risolvere il problema. Secondo l'Inps, attualmente, non dovrebbero esserci altri esodati, ad esclusione di "casi specifici" che, tuttavia, dovrebbero essere limitati ad un numero irrisorio.

Riforma pensioni, intervento Inps sul rischio svalutazione quota contributiva

Nel frattempo sembrerebbe risolta anche la soluzione relativa al rischio di svalutazione della quota contributiva delle pensioni che, per legge, è attaccata all'andamento del Pil. Si attende la parola dei ministeri dell'Economia e del Lavoro relativamente alla questione sollevata dall'Inps su come procedere ai pagamenti degli assegni.

Tuttavia, Tiziano Treu ha chiarito che la legge non parla di svalutazione, ma di rivalutazione. Pertanto il montante contributivo negli anni con andamento negativo del Pil avrà una rivalutazione pari a zero, ma non una svalutazione. Tale interpretazione sembrerebbe in linea con il parere del Ministero del Lavoro, aspettando il parere del Ministero dell'Economia.

Non esisterebbe, invece, un problema di coperture, almeno per il momento: l'incertezza e le preoccupazioni dovrebbero porsi se il Pil dovesse continuare il suo trend con segno meno.