Sul solco aperto dalla Corte di Giustizia Europea che il 26 novembre si è pronunciata contro l'abuso della contrattazione a termine della Scuola si moltiplicano interpretazioni e pareri. Giunge anche un commento autorevole da parte del Centro Studi del Senato che per qualcuno rappresenta una sorta di ammissione di colpa da parte dello Stato Italiano. Da parte sua il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini risponde con l'impegno già assunto delle 150.000 immissioni in ruolo previste per settembre 2015. Ciò che emerge dalle prime considerazioni espresse dal Centro Studi del Senato va in una direzione leggermente diversa.



Il fronte dei ricorsi

Le sentenze pronunciate dai tribunali italiani aditi dai precari ancor prima della sentenza europea sono di ordine risarcitorio essenzialmente. Il mancato riconoscimento dell'immissione in ruolo va contro la direttiva europea per la parte dove si afferma che l'unica forma riconosciuta di lavoro all'interno dell'Unione Europea è quella del contratto a tempo indeterminato. Il riconoscimento del risarcimento è implicitamente avallato anche da un nota breve del Senato numero 41 come risulta anche dal sito istituzionale stesso. Non c'è menzione sulla questione dell'immissione in ruolo, ma questo non osta ad una seconda fase processuale che riequilibri l'intera problematica.



Le conclusioni del Centro Studi di Palazzo Madama

La Corte europea riconosce il carattere di flessibilità insito nella problematica dell'insegnamento data la variabilità del rapporto studenti insegnanti che ogni anno alternativamente amplia e riduce il suo divario. Tuttavia, rilevano da Palazzo Madama, questo non significa che lo Stato si possa esimere dal prevedere obbligatoriamente misure di tipo punitivo per il ricorso continuato e abusivo ai contratti a tempo determinato nel settore scolastico.

Ricordiamo che è previsto per febbraio prossimo un pronunciamento importante da parte della Consulta che sarà chiamata a dire la sua sulla questione inerente la legittimità costituzionale. Insieme alla Cassazione e al tribunale di Napoli, come detto dall'avvocato De Michele di Anief, sono gli unici tre tribunali autorizzati a dare una interpretazione autentica.