Non sono positive le ultimenotizie relative all’aumentodell’importo della pensione per il 2015: l’indicizzazione delle Pensioni non sarà molto elevata il prossimoanno. Le novità non fanno sorriderei tanti pensionati che vedranno un coefficiente di rivalutazione dell’assegnoInps piuttosto ridotto rispetto alle attese: meno denaro da spendere,quindi, per il prossimo anno. Non si può dire che si tratta di una news da accogliere favorevolmente peruna serie di ragioni: in primis, perché secondo l’Istat circa il 41% degliaventi diritto percepisce un’entrata inferiorea mille euro; i pensionati, poi, in molti casi si sostituiscono allo Statonel fare Welfare con le proprie famiglie, fornendo un valido aiuto a figli enipoti disoccupati.
Basterà il Jobs Acta risolvere quest’altro problema? Nemmeno Standard& Poor’s pare essere ottimista, se non altro perché ritiene che la riformadel mercato del lavoro non darà effetti immediati sull’occupazione. Inoltre sipuò aggiungere che se le pensioni non aumentano, difficilmente ci sarà unincremento dei consumi di base degli anziani: ennesima nota negativa sulcommercio che attraversa da anni una crisi profonda.
Rivalutazionepensioni 2015: indicizzazione INPS, a quanto ammonta l’aumento? Tutti icoefficienti
Come si diceva, la delusione è alta soprattutto fra ipensionati che percepiscono meno di 1500 euro lordi mensili: la rivalutazione della pensione secondo il Ministero dell’Economia sarà soltantodello 0,3%.
Da via XX Settembrefanno sapere che una delle cause principali della bassa indicizzazione dell’assegnoINPS è ascrivibile alla bassa inflazione: se non crescono i prezzi, non sipuò nemmeno deliberare l’aumento dellepensioni. Si stima che una pensioneminima del 2014 di 500,88 euro salirà, alla luce del coefficiente in esame, l’anno prossimo ad appena 502,38.
E gli altri? Alla luce della legge 147/2013 gli scaglionidi rivalutazione sono cinque: il trattamento pensionistico minimo, come detto, sarà di 502,38 euro (+0,3%) e quindi si procederà così:
- pensioni diimporto fino a tre volte il minimo: indicizzazioneal 100% rispetto al coefficiente base;
- assegni superiori a tre volte il minimo ma inferiori aquattro: aumento del 95% rispetto alcoefficiente;
- trattamenti superiori a quattro volte le minime ma inferioria cinque: rivalutazione al 75%;
- pensioni superiori a cinque volte il minimo: 50% di aumento rispetto al dato stabilito;
- trattamenti superiori a sei volte l’importo minimo: 45% di incremento rispetto allo 0,3% dipartenza.