Nel 2011 le Pensioni italiane sono state colpite duramente dalla riforma Fornero, in vista di un risparmio pubblico di circa 80 miliardi di euro. Da allora si attendono provvedimenti che risolvano il problema degli esodati, nato proprio con quella riforma, e di coloro che aspirano ad una forma di pensione anticipata. Molte donne sperano che l'opzione donna, a breve in scadenza e in attesa di una decisione definitiva da parte del Ministero del lavoro, possa essere prorogata. Cosa cambierà il prossimo anno?

Pensioni anticipate, riforma Fornero ed esodati: cosa si sta studiando

Tramite Treu, l'Inps ha fatto capire che è necessaria una modifica alla riforma Fornero.

E' così che Giuliano Poletti ha nuovamente spolverato il progetto di una mini-pensione anticipata, dell'importo di circa 600 euro mensili, da erogare ai lavoratori che vogliono andare in pensione 2-3 anni prima di aver maturato i requisiti Fornero. Tali importi, sarebbero poi restituiti in piccole rate nel momento in cui si percepisce la pensione in pieno diritto. Su questa proposta resta anche l'ombra che riguarda la possibile ammissione del referendum della Lega per abrogare la riforma Fornero, che potrebbe costringere il Governo ad azioni più sostanziose e che metterebbero a rischio i conti pubblici. Nel frattempo continua il dramma esodati, che nonostante le salvaguardie approvate finora, continua a contare persone che non hanno né reddito da lavoro né reddito da pensione.

Per loro necessita e si valuta una forma di flessibilità, anche a rischio di penalizzare in parte l'assegno pensionistico (per esempio con il calcolo contributivo anziché retributivo). Tutte le idee devono però passare dalla Ragioneria generale di Stato, che purtroppo finora si è dimostrata sfavorevole ad ogni iniziativa di flessibilità.

Pensioni anticipate, riforma Fornero e opzione donna

E anche per quanto riguarda l'opzione donna, secondo quanto riferisce il Corriere della Sera, la Ragioneria di Stato spinge per una interpretazione che, tenendo conto della finestra mobile, chiuda l'operazione alla fine del 2014. Intanto l'Inps attende le decisioni del Ministero del Lavoro al quale si è rivolto, mentre accetta la presentazione delle domande specificando che le terrà in stand-by.

La legge 243 prevede che entro il prossimo anno (2015) il governo decida se fare la proroga dell'opzione donna, magari con qualche modifica ai requisiti o addirittura estendendola anche agli uomini. Si tratta di cambiamenti che sono al vaglio del Governo, ormai consapevole che qualcosa deve cambiare. La fiducia resta poca, ma staremo a vedere come andrà a finire. Clicca il tasto Segui in alto per restare aggiornato.