Il tema della previdenza sembra essere tornato al centro dell'attività legislativa portata avanti dal Governo Renzi e dal partito democratico. Nel corso degli ultime giornate si sono infatti sbloccate tante situazioni che sembravano destinate a protrarsi ancora a lungo; ricordiamo in ordine di tempo la sesta salvaguardia per gli esodati, ad opera del Parlamento; ma soprattutto la sanatoria per i lavoratori precoci, una misura che è apparsa in modo inaspettato rispetto ai proclami di ristrettezza e di austerità fatti in precedenza dall'esecutivo per rispettare i diktat europei.

Stante la situazione, sembra che dopo i primi via libera potrebbero sbloccarsi anche altre situazioni nel corso del 2015. Vediamo cosa cambierà a partire dal prossimo anno.

Tetto alle Pensioni d'oro, il Governo Renzi ripristina l'equità sociale e libera importanti risorse

Sono due le motivazioni che portano in molti ad approvare l'emendamento sulle pensioni d'oro voluto dal Governo ed approvato dalla Camera nel contesto della legge di stabilità 2015. Il primo riguarda il ripristino dell'equità e della giustizia tra lavoratori: in un momento durante il quale si chiede alle persone di fare sacrifici e di rinunciare ad una parte dei propri diritti previdenziali, non sarebbe stato possibile che una piccola platea di privilegiati potesse cumulare contemporaneamente i vantaggi del sistema retributivo e di quello contributivo.

Ma ancora più importante sarebbe il fatto che il risparmio derivante da tali risorse potrà essere redistribuito proprio a favore di coloro che sono rimasti maggiormente colpiti dall'irrigidimento dei requisiti avutosi con la legge Fornero del 2011.

Lavoratori precoci, esodati e opzione donna: al via il nuovo corso dell'Inps?

Subito dopo l'approvazione della sesta salvaguardia per i lavoratori esodati, abbiamo assistito al via libera del Governo Renzi su alcune importanti sanatorie riguardanti specifiche situazioni di disagio. Ci riferiamo all'eliminazione delle penalizzazioni per i lavoratori precoci, che se confermate permetteranno ai lavoratori precoci di eludere il limite dei 62 anni e di non avere addebiti sulla mensilità erogata dall'Inps; ma anche al via libera del Governo alla proroga dell'opzione donna, con la quale molte lavoratrici potranno continuare ad ottenere la quiescenza già a partire dai 57 anni di età.

Si tratta di un'inversione di tendenza importante, anche se per ora delimitata a situazioni particolari (a causa della necessità di far quadrare i conti pubblici). La speranza è che queste aperture possano fare da volano ad iniziative più consistenti nel 2015.

L'Inps studia la busta arancione e fa partire una sperimentazione su di un campione di 10.000 lavoratori

Ma le novità per ciò che potrebbe accadere nel 2015 all'interno del settore previdenza non si esauriscono qui. Secondo la stessa Inps, in questi giorni si sarebbe dato finalmente il via alla sperimentazione della famosa busta arancione: il plico contenente le informazioni necessarie per accedere al calcolo della futura mensilità previdenziale (che sarà eseguito attraverso un software online) è già stata spedita a circa 10.000 contribuenti.

Questi faranno da beta tester per il sistema, in modo che nei prossimi mesi possa essere esteso gradualmente a tutta la popolazione. Si tratta di un passaggio simulativo considerato essenziale per permettere alle persone di programmare la propria vecchiaia con maggiore serenità. Come sempre vi invitiamo a farci conoscere le vostre opinioni con un commento; mentre vi ricordiamo la funzione "segui" se desiderate restare aggiornati.