Si alimenta di nuovi aggiornamenti il dibattito sulle Pensioni, tante sono le novità che stanno colpendo il settore negli ultimi giorni. Il Governo Renzi ha appena ottenuto il semaforo verde dalla legge di stabilità 2015, centrando l'approvazione del tetto sulle pensioni d'oro dei lavoratori pubblici con tetti elevati e la salvaguardia dei lavoratori precoci, che ora potranno accedere all'Inps senza penalizzazioni. Ma nonostante questi risultati, vi è ancora molto da fare: anche perché tanti lavoratori disagiati rimasti fuori dai giochi ora puntano al Senato per poter ottenere una sanatoria della propria situazione.

Si tratta di una platea che purtroppo resta ancora ampia, dai lavoratori esodati non compresi all'interno dalla sesta salvaguardia a chi ha svolto lavori usuranti, per passare poi ai quota 96 della scuola o ai disoccupati in età avanzata che non possono accedere all'Inps.

Lavoratori esodati, arriva il decreto di proroga a conferma della sesta salvaguardia

Per i lavoratori esodati la fine del 2014 ha finalmente portato in dote il decreto di proroga che garantisce il prolungamento del welfare al sostegno reddituale, affinché possano essere accompagnati al pensionamento; la pubblicazione è avvenuta sulla Gazzetta Ufficiale ai sensi del DL 78/2010, ma non riguarderà tutti. Solo coloro che potranno fruire della decorrenza entro il 31 dicembre 2014 riusciranno a beneficiarne immediatamente, mentre per chi trova la scadenza della copertura nel 2015 dovrà attendere la pubblicazione di un'altra misura, che comunque arriverà nei prossimi mesi.

Resta invece ancora aperto il nodo di quegli esodati che per vari motivi non sono rientrati nella salvaguardia recentemente approvata in Parlamento; secondo i comitati territoriali degli esodati stiamo parlando ancora di migliaia di persone. Per loro si spera in una copertura inserita tramite apposito emendamento, durante la discussione della legge di stabilità al Senato.

Inps opzione donna, la pensione a 57 anni di età sembra essere più vicina

Novità importanti arrivano anche dall'Inps, che adottando le linee guida suggerite ora dal Governo Renzi, sembra aver riconsiderato la propria decisione sui termini di proroga dell'opzione donna. Stiamo ovviamente parlando di una misura che riguarderà tutte le donne lavoratrici, anche se con diversi parametri d'età: 57 anni anagrafici e 3 mesi più 35 di contributi per le lavoratrici dipendenti, mentre un anno di età in più va aggiunto per le lavoratrici autonome.

Se tale interpretazione fosse confermata, sarebbe sicuramente un risultato raggiunto grazie agli sforzi del Comitato Opzione Donna, mentre una parte sembra averla giocata anche il Ministero del Lavoro, facendo pressioni all'Inps per una soluzione del problema; ma per vedere scritta la parola fine anche su questa vicenda, bisognerà attendere la nuova circolare Inps, affinché si possano riaprire i termini ormai scaduti.

Resta il fatto che tutte le vicende appena citate avrebbero bisogno di un intervento di sanatoria definitivo da parte del Governo Renzi o del Parlamento, perché molte delle problematiche che sono oggi discusse all'interno dei problemi di rigidità del sistema previdenziale derivano dall'implementazione della legge 214 risalente all'ormai lontano 2011.

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