Con l'inizio del nuovo anno è arrivato un nuovo regime forfettario, mentre il vecchio regime dei minimi (modificato per l'ultima volta nel 2011 con il Governo Monti) diventa appannaggio esclusivo di coloro che ne stanno già usufruendo, ma solo fino alla scadenza dei precedenti termini (ovvero 35 anni di età o 5 anni massimi di permanenza). Se non vi saranno cambiamenti, tutti i lavoratori con piccole attività autonome o imprenditoriali confluiranno gradualmente all'interno del nuovo sistema, che di fatto amplia la platea ma pone al contempo dei limiti piuttosto severi per alcune categorie.

Non è un caso se nelle ultime settimane del 2014 è scattata una vera e propria corsa alle adesioni con i vecchi requisiti da parte di molti lavoratori intellettuali, una decisione che potrebbe consentire alle figure altrimenti più penalizzate di mantenere i vantaggi del vecchio regime dei minimi fino al termine del 2019.

Nuovo regime forfettario 2015: cosa cambierà con le nuove regole fiscali?

Come abbiamo già anticipato, con le novità approvate per il regime dei minimi assieme alla legge di stabilità 2015 ci sarà un ampliamento della platea dei destinatari, visto che di fatto vengono a decadere i precedenti vincoli di età. Risultano invece ancora in ordine le tagliole di fatturato, che per alcune diventeranno ancora più rigide e severe.

Se ai commercianti si consentirà infatti di raggiungere i 40.000 € annui, a professionisti, consulenti e lavoratori intellettuali verrà applicato un drastico ridimensionamento, tanto che la soglia si dimezza rispetto alle regole precedenti per fermarsi a solo 15.000 € annui. Un limite di fatturato che è considerato irrealistico dalle associazioni dei professionisti e dei free lance, visto che su di esso andranno applicati i contributi Inps della gestione separata, che potrebbero presto arrivare sulla soglia del 33%, ed anche la nuova imposta sostitutiva.

Quest'ultima, che dovrebbe consentire un vantaggio rispetto all'applicazione dell'Irpef e degli altri balzelli ordinari, triplicherà dal 5% al 15%, anche se non sarà applicata sulla totalità del fatturato. Sarà dunque necessario fare molti conteggi per comprendere se non risulterà più conveniente il regime ordinario semplificato, visto che per i redditi più bassi sono comunque previste le detrazioni e deduzioni ordinarie.

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