Si stanno moltiplicando negli ultimi giorni le proposte della politica al fine di offrire delle soluzioni di pensionamento anticipato ai tanti lavoratori che sono rimasti bloccati fuori dall'Inps a causa dell'eccessivo quanto repentino innalzamento dei requisiti anagrafici e contributivi avvenuto nell'ormai lontano 2011. Al centro delle critiche vi è la Riforma Fornero, una legge che da un lato è stata apprezzata dai tecnici e dalle principali organizzazioni internazionali (come Ue e Ocse) per aver reso il sistema previdenziale italiano tra i più sostenibili dell'occidente, ma che dall'altra parte ha creato anche tante situazioni di disagio che restano tutt'ora irrisolte.
Negli scorsi tre anni il Parlamento è intervenuto su alcune delle vicende più critiche con delle salvaguardie ad hoc, come per esempio nel caso dei lavoratori esodati, ma restano ancora molte le persone che avrebbero bisogno di una sanatoria per poter accedere finalmente al welfare dell'Inps.
Le ultime proposte della politica, dal referendum abrogativo della Lega Nord alla pensione anticipata proposta dall'IDV
Stante il difficile contesto appena descritto, bisogna aggiungere che nel corso degli ultimi mesi il tema è diventato oggetto di una certa accelerazione da parte della politica. Dopo l'approvazione della già citata sesta salvaguardia per esodati arrivata dal Parlamento, il 2014 si è concluso con lo stop alle penalizzazioni della legge Fornero per i lavoratori precoci, una misura inserita nella legge di stabilità 2015 dal Governo Renzi.
D'altra parte, lo stesso esecutivo sarebbe orientato ad approvare nei prossimi mesi una misura di pensionamento anticipato che possa definirsi realmente strutturale, ad esempio eliminando il limite anagrafico e convertendo la rendita attraverso il sistema contributivo. Anche perché sui conti dell'Inps aleggia il rischio del Referendum abrogativo della legge Fornero, per il quale la Lega Nord ha già raccolto oltre 500.000 firme.
Una diversa proposta arriva invece dall'Italia dei Valori, che chiede di approvare una forma di pensione anticipata utile per tutti con 60 anni di età e 35 anni di contribuzione, purché ci si renda disponibili ad accettare un taglio del 10% del proprio assegno nel caso peggiore.
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