Resta tutto congelato fino al prossimo 20 gennaio 2015, quando arriverà finalmente la decisione della Corte Costituzionale. Stiamo parlando, per chi non lo avesse già compreso, del Referendum abrogativo riguardante la legge Fornero, per il quale la Lega Nord ha già raccolto più di 500.000 firme e ottenuto un grande consenso nella popolazione italiana. Quello che resta è l'ultimo ostacolo da superare, dopodiché se la Consulta dovesse produrre un parere positivo, il Governo Renzi sarà chiamato ad adoperarsi per indire la consultazione popolare, che dovrà tenersi entro il 15 giugno dell'anno corrente.

Sul punto si è già potuto registrare un atteggiamento considerato come corretto e imparziale da parte della stessa Corte Costituzionale, che ha deciso di concedere più tempo alla Lega per la preparazione della memoria difensiva, dopo che questa aveva fatto notare il problema di una mancata notifica. D'altra parte, il tema è davvero importante e potrebbe portare a conseguenze drastiche nel caso in cui le persone dovessero decidere (come per altro sembra probabile in caso di voto), per un ritorno alla situazione precedente.

Governo Renzi pensa a meccanismi alternativi di flessibilizzazione della previdenza senza intaccare bilancio

La posta in gioco è alta perché la legge Fornero è arrivata in un momento di grande difficoltà del bilancio pubblico ed ha reso il nostro sistema previdenziale tra i più sostenibili dell'area Ocse.

Una sua cancellazione improvvisa secondo alcuni tecnici potrebbe riportare il caos nei conti pubblici, una situazione che deve essere evitate per non arrivare a problemi più grandi di quelli sperimentati attualmente. La soluzione potrebbe arrivare attraverso alcune misure di flessibilizzazione dell'accesso all'Inps attualmente allo studio dell'esecutivo, che potrebbero vanificare l'abrogazione della legge Fornero e conseguentemente la necessità di un referendum.

Ma la questione resta delicata, perché tutte le attuali ipotesi di risoluzione prendono comunque in considerazione un ricalcolo contributivo di almeno una parte delle mensilità erogate, visto che i pensionamenti anticipati dovrebbero funzionare a parità di conteggio rispetto all'attuale bilancio. Per sapere davvero come andrà a finire, bisognerà attendere le 20.30 di martedì prossimo, quando la Consulta comunicherà il proprio verdetto.

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