Torniamo a parlare di opzione donna, prendendo spunto dagli ultimi aggiornamenti relativi alla proposta di Sel e Movimento 5 stelle di aprire le porte al pensionamento per le richiedenti nell'anno 2015. Ricordiamo che in merito a questa vicenda resta ancora tutto in attesa del parere definitivo in arrivo da parte dell'esecutivo, ma secondo alcune indiscrezioni di inizio anno il parere dei tecnici sul reperimento delle coperture sarebbe stato negativo. Ricordiamo anche che l'opzione donna consente il pensionamento 35 anni di contributi oltre a un'età anagrafica di 57 anni e tre mensilità.

L'Inps ha correttamente accolto le domande delle lavoratrici fino al 31 dicembre 2014, ma per l'anno in corso ha diramato una circolare dall'interpretazione restrittiva. Dopodiché la situazione è entrata in una fase di stallo, perché l'istituto di previdenza ha accettato di continuare a protocollare le domande (senza però finalizzarle al pensionamento), mentre i comitati opzione donna si dichiaravano pronti a ricorre ad una class action.

Sel e Movimento 5 stelle chiedono al Governo Renzi di dare il via libera all'opzione donna

Su questa situazione sono intervenuti di recente i rappresentanti di Sel e M5S, che bollano come inaccettabile il rifiuto dell'Inps sulle domande di pensionamento con l'opzione donna.

"È inaccettabile" hanno spiegato i due partiti attraverso un comunicato, perché "il decreto legge 192 non contiene alcuna proroga di termini relativi all'accesso al trattamento pensionistico [...] in particolare rimane fissata al 31 dicembre 2015 la possibilità per le lavoratrici che optano per una liquidazione del trattamento pensionistico secondo le regole di calcolo contributivo".

Resta il fatto che al momento la situazione sia ancora in una fase di stallo, anche se un parere definitivo non dovrebbe essere lontano dall'arrivare.

Quota 96 della scuola: insegnanti e lavoratori ATA chiedono riconteggio della platea

Rimane bloccata in una situazione di stallo anche la vicenda dei lavoratori ATA e degli insegnanti che avrebbero dovuto ottenere la quiescenza già nel 2011, ma che si sono trovati bloccati tra i banchi di scuola.

Purtroppo per loro l'unica soluzione in arrivo dall'esecutivo sembra essere quella del rimando a mansioni differenti attraverso il piano #labuonascuola, ma i Quota 96 pensano che le risorse per arrivare ad una sanatoria potrebbero essere minori di quanto si pensa; tanto che avrebbero chiesto al Miur di effettuare un nuovo conteggio dei potenziali destinatari tramite il sito del Ministero.

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