Per andare in pensione dal 1° gennaio 2016 saranno necessari quattro mesi in più. La conferma viene dal decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze pubblicato in Gazzetta Ufficiale sul finire del 2014. Si tratta di un adeguamento, già previsto dalle stime sulla riforma delle Pensioni Fornero, e che tiene conto del miglioramento dell'aspettativa di vita, certificata in modo rigoroso dalla Ragioneria di Stato.

Proseguono le riforme su Fisco e Lavoro del Governo Renzi e, dopo il Jobs Act, è ora il tempo di rivedere la Riforma Fornero 2011 che tanto ha fatto e continua a far discutere il mondo politico ed i cittadini.

Ecco tutte le novità previste dal Mef.

Tutte le novità del decreto Mef

Dopo le polemiche di questi giorni finalmente il decreto firmato dal Ministero dell'Economia e delle Finanze viene pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 30 dicembre 2014, senza alcun ritardo rispetto alla tabella di marcia definita dal Dl 201/2011, convertito poi nella Legge 2014/2011.

Per le pensioni anticipate. Con il 2016 avremo il secondo aumento dei requisiti anagrafici e contributivi, dopo quello avvenuto nel 2013 con uno scatto di tre mesi. In particolare per le pensioni anticipate, i requisiti d'età per le diverse categorie, lavoratori nel pubblico o privati, uomini e donne saranno ritardati di una stagione.

E così gli uomini andranno in pensione a 42 anni e dieci mesi di contributi; 41 anni e dieci mesi per le donne.

Pensioni di vecchiaia. Per quest'altra categoria di pensioni sono previste distinzioni tra donne nel settore privato e donne e uomini nel pubblico impiego. Per gli uomini indistintamente nel pubblico e nel privato si dovranno raggiungere i 66 anni e sette mesi (oggi 66 anni e tre mesi) di contributi, come accadrà, anche per le donne nel pubblico impiego.

Le lavoratrici del settore privato, invece vedranno combinarsi il miglioramento della speranza di vita con l'aumento dei minimi definiti dalla riforma della previdenza. Per le dipendenti nel settore privato saranno necessari 65 anni e sette mesi (oggi 65 anni e 3 mesi), mentre per le autonome 66 anni ed un mese (fino al 31 dicembre 2015, 65 anni e 9 mesi).

Di pari passo si modificano i requisiti per le pensioni con il contributivo puro, arrivando a 63 anni e sette mesi.

Aggiornamento del sistema delle quote. Ma le novità contenute nel decreto Mef non si fermano qui, poichè viene aggiornato anche il sistema delle quote (basate su un minimo contributivo di 35 anni) in vigore per tutti prima della Legge Fornero e che ancora risulta valida per determinati target, tra cui ci sono però gli esodati, lavoratori applicati in attività usuranti ed i prepensionati del pubblico impiego. Per loro nel 2016 la pensione risulterà accessibile con il raggiungimento della quota 97,6 unitamente a 61 anni e 7 mesi d'età. Si ricordi che fino al 31 dicembre 2015 resta in vigore la quota 97,3 unitamente all'età di 61 anni e 3 mesi. Quindi, anche per questi lavoratori la somma tra età anagrafica e contributi si accrescerà di altri quattro mesi e lo stesso accadrà all'età minima per accedere al trattamento pensionistico.