All'orizzonte un pronunciamento che potrebbe slittare, alle spalle un passato fatto di veleni, critiche e accuse, nel presente un momento che potrebbe rivelarsi storico per l'Italia. Tra poche ore la Corte Costituzionale si riunirà per dare un giudizio sul referendum promosso dalla Lega Nord con l'intento di cancellare la Legge Fornero, atto che potrebbe rivelarsi decisivo in vista della prossima riforma delle pensioni 2015. Il parere della Consulta potrebbe scrivere il futuro di milioni di italiani ma nonostante ciò la fase preliminare, quella nella quale i legali delle due parti esporranno le proprie ragioni, si svolgerà in assenza di giornalisti e inviati delle Agenzie Stampa.

Il dibattito relativo al referendum pro abolizione della Legge Fornero verrà dunque articolato nell'Aula della Consulta dai due legali delle parti in causa, con il Governo ad essersi costituito in giudizio: per dovere di cronaca è bene sottolineare che l'avvocato dello Stato che rappresenterà l'esecutivo è Massimo Massella Ducci Teri, che oggi con il suo intervento tenterà di confutare le ragioni della contro parte. La denuncia sullo stato di silenzio cui verranno ridotti i media per l'occasione è giunta da Pierluigi Roesler Franz, Consigliere nazionale dell'Ordine dei Giornalisti e Presidente del Gruppo Romano Giornalisti Pensionati presso l'Associazione Stampa Romana. Le ultime indiscrezioni raccontano ad ogni modo che oggi la Consulta non si pronuncerà: la Lega Nord ha infatti chiesto un rinvio per via di un vizio di forma.

Ma cosa accadrebbe in ottica riforma delle Pensioni 2015 se la Legge Fornero fosse effettivamente abolita?

Riforma pensioni 2015 e referendum Legge Fornero: Renzi vs la Lega, il silenzio dei media - Giornalisti fuori dall'Aula

Pierluigi Roesler Franz sottolinea come l'esclusione dei giornalisti dall'Aula dove si terrà il dibattimento costituisce 'un evidente vulnus al pieno rispetto della trasparenza e dell'art. 21 della Costituzione'. Quello che si chiede Franz, domanda alla quale non possiamo non accordarci, è il perché impedire anche ad una sola ristretta rappresentanza di media di partecipare al dibattimento. La cosa mina la libertà di stampa costituzionalmente garantita dall'art. 21 in un momento tra l'altro particolarmente delicato, con l'attentato di Parigi (per carità, nulla di paragonabile) ad aver fatto riemergere a livello mondiale questioni come la tutela di libertà di stampa e libertà di opinione. Tralasciando per un attimo il silenzio cui sono stati costretti i media cerchiamo di capire cosa accadrebbe, in ottica riforma delle pensioni 2015, se la Consulta dicesse si al referendum pro abolizione della Legge Fornero.



Un pronunciamento positivo andrebbe contro il parere di Renzi - 'La Legge Fornero è la migliore possibile' - e causerebbe un problema di natura economico, con gli oltre 80 miliardi di euro contabilizzati in Legge di Stabilità grazie alla stessa riforma dell'ex ministra che sparirebbero d'incanto. Se da un punto di vista economico le cose potrebbero dunque precipitare l'impatto sociale sarebbe ben diverso: vertenze come quelle di lavoratori precoci e Quota 96 della Scuola troverebbero quasi immediata soluzione, con la riforma delle pensioni 2015 che a quel punto dovrebbe ripartire configurando nuovamente l'età pensionabile. Il parere degli esperti circa il pronunciamento che sarà offerto dalla Corte è comunque univoco: pensiamo al giudizio del costituzionalista Augusto Barbera, secondo il quale la Consulta giudicherà inammissibile il referendum perché si parla di una 'materia strettamente legata al bilancio dello Stato' o al giuslavorista Franco Carinci, stando al quale la Corte 'non considererà ammissibile il referendum su una legge che ha segnato una svolta giudicata positiva'. E Voi? Che cosa pensate accadrà? Dateci un giudizio commentando il pezzo qui sotto! Noi seguiremo tutti gli sviluppi, cliccate il tasto 'Segui' in alto a destra per continuare a rimanere aggiornati.