La sentenza dei giudici della Corte Costituzionale, che il 20 gennaio scorso hanno bocciato la proposta del referendum popolare per l'abolizione della riforma Pensioni Fornero avanzata dalla Lega Nord di Matteo Salvini, "non vanifica la necessità di rivedere le regole del sistema". E' quanto viene sottolineato nel documento conclusivo del comitato esecutivo della Cisl che ieri a Roma ha approvato la relazione del segretario generale del sindacato Annamaria Furlan.
Riforma pensioni 2015, la Cisl: 'Confronto per definire nuovo patto generazionale'
Il Governo Renzi "deve avviare quanto prima - ha ribadito la Cisl - il confronto con le Parti sociali per trovare un nuovo equilibrio fra sostenibilità finanziaria e sociale".
Secondo il sindacato occorre riscrivere "un nuovo Patto fra le generazioni". Si tratta della cosiddetta staffetta generazionale: nuove opportunità di pensione anticipata e nuove possibilità di lavoro per le nuove generazioni. "Per i giovani il lavoro e per gli anziani - ha ribadito la Cisl - una previdenza più equa e sostenibile". Come ha più volte ribadito in questi mesi il segretario generale del sindacato Annamaria Furlan, per la Cisl "è indispensabile reintrodurre meccanismi di flessibilità nell'accesso alla pensione, consentendo ai lavoratori e alle lavoratrici - viene spiegato - di scegliere liberamente il momento di uscita dal lavoro".
Riforma pensioni, Furlan 'Indispensabile reintrodurre meccanismi di flessibilità in uscita'
Inoltre, il sindacato bianco, che sollecita un nuovo incontro al premier Matteo Renzi e al ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti per fare il punto sulle modifiche alla riforma pensioni Fornero, chiede di garantire "il diritto dei pensionati a godere della giusta pensione, oggi compromesso - viene sottolineato nella relazione conclusiva della Furlan al comitato esecutivo della Cisl - da leggi che limitano a tre anni il termine entro il quale chiedere il ricalcolo della pensione qualora, dopo la liquidazione, ci si accorga della mancanza di periodi contributivi o di errori dell'Inps nella determinazione dell'assegno".
Vengono sollecitati interventi anche sulle pensioni complementari e le pensioni di reversibilità.
Inps: ok nomina Boeri da commissione Lavoro Camera con 27 sì, 1 no e 4 astenuti
Intanto, mentre prosegue il dibattito sulla riforma pensioni 2015, come ampiamente previsto nonostante alcuni dubbi sollevati, è arrivato oggi l'ok della commissione Lavoro della Camera dei Deputati alla nomina dell'economista bocconiano Tito Boeri a nuovo presidente dell'Inps.
Ora si attende l'ok, comunque non vincolante, della commissione Lavoro del Senato della Repubblica presieduta da Maurizio Sacconi (Ncd). Poi la nomina di Boeri all'Inps - nomina n. 46 del consiglio dei ministri natalizio del 24 dicembre scorso - dovrà essere ufficializzata con decreto presidenziale del nuovo Capo dello Stato.
L'ok alla nomina di Boeri, molto critico sulla riforma pensioni Fornero, è arrivato con 27 sì, 1 no e 4 astenuti. "Come avevamo anticipato - ha detto il presidente della commissione Lavoro della Camera Cesare Damiano (Pd) - tutta la maggioranza ha sostenuto la candidatura di Tito Boeri". Ora, ha aggiunto il parlamentare del Pd, è necessario che si proceda con la riforma della governance Inps: "Non vogliamo più - ha avvertito Damiano - un uomo solo al comando. La riforma - ha sottolineato - dipende dal governo, ma noi siamo pronti".