Il referendum popolare per l'abrogazione della riforma pensioni Fornero proposto dalla Lega Nord di Matteo Salvini è stato ritenuto inammissibile dai giudici della Corte Costituzionale per via del suo "stretto collegamento" con la legge di bilancio del Governo Monti che, proprio per la sua natura di manovra economica e finanziaria, non può essere sottoposta a quesito referendario, così come prevede la Costituzione italiana.

Pensioni, ecco le motivazioni della Consulta sul no al referendum anti riforma Fornero

Queste le motivazioni, depositate oggi, della sentenza emessa lo scorso 20 gennaio con la quale i giudici della Consulta hanno detto no al referendum abrogativo della riforma Pensioni Fornero che aveva già ottenuto il primo via libera della Suprema Corte di Cassazione.

Nelle motivazioni della sentenza sul referendum anti legge Fornero i giudici della Corte di Cassazione spiegano che hanno ritenuto "palese" la "carenza di omogeneità" del quesito referendario per il quale i leghisti avevano raccolta più di 500.000 firme. Gli ermellini hanno evidenziato come l'articolo 24 del decreto legge n. 201 del 2011 (riforma pensioni Fornero), oggetto del quesito referendario, "si compone di una variegata serie di disposizioni in materia - hanno spiegato i giudici della Consulta - di trattamenti pensionistici relativi sia ai settori del lavoro sia pubblico che privato. Si tratta quindi di un articolato impianto normativo che va catalogato, hanno spiegato i giudici che hanno detto no al referendum, come "legge di bilancio".

Riforma pensioni Fornero legata a legge di bilancio: ecco i motivi del no al quesito della Lega

I promotori del quesito referendario ha obiettato che la legge Fornero sulle pensioni è stata approvata successivamente alla manovra economica del Governo Monti. Ma secondo la Consulta la sostanza non cambia. Anzi: i giudici hanno spiegato che la riforma Fornero fa parte di una importante manovra di bilancio "con evidenti prospettive di ampliare - è stato sottolineato nelle motivazioni - l'orizzonte della sostenibilità finanziaria stessa".

Anche le prime modifiche della riforma pensioni con porta la firma dell'ex ministro del Lavoro Elsa Fornero, non a caso, sono state apportate nell'ambito della legge di Stabilità 2015: si tratta dello stop alle penalità sulla pensione anticipata dei lavoratori precoci e dei nuovi tetti sulle pensioni d'oro dei grand commis di Stato.

Per ciò che concerne la "palese carenza di omogeneità del quesito" rilevata dalla Consulta il motivo del no al referendum è legato al fatto che si tratta di un "aggregato indivisibile di norme" rispetto al quale "l'elettore si troverebbe a dover esprimere - viene spiegato nella motivazioni della sentenza che ha stoppato il referendum sulle pensioni - un voto bloccato su una pluralità di atti e disposizioni diverse, con conseguente compressione della propria libertà di convincimento e di scelta".

Ma aldilà del referendum il Governo sembra comunque intenzionato a mettere mano alla legge Fornero sulle pensioni per introdurre una maggiore flessibilità in uscita per la pensione anticipata? Riuscirà il premier Renzi ad avere il via libera dall'Unione Europea per modificare una legge che garantisce, come ha sottolineato oggi il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan la sostenibilità del debito pubblico italiano?