Prime schiarite in vista per i lavoratori autonomi in possesso di partita Iva, chiamati quest'anno a fare i conti un Regime dei Minimi 2015 più che deleterio; stando a quanto dichiarato dal viceministro dell'Economia e delle Finanze Luigi Casero il governo Renzi provvederà di certo ad approvare un provvedimento correttivo, una manovra pensata anche e soprattutto perché 'è a rischio il rapporto stesso coi cittadini'. Dopo le dichiarazioni di Renzi, che ha parlato di clamoroso autogol del governo, e del ministro Poletti, che ha addirittura paventato un possibile errore nella norma che statuisce l'inasprimento delle aliquote per gli iscritti alla gestione separata dell'INPS, pare che non vi siano più dubbi: il Regime dei Minimi 2015 per Partite Iva verrà modificato.
Gli interrogativi semmai sono altri: come verrà riformato il dispositivo normativo? Quando si procederà con la modifica? In merito al primo quesito in realtà la situazione appare piuttosto delineata: al riguardo rileva una proposta già presentata da Scelta Civica che ha agganciato al Milleproroghe un emendamento che statuisce una proroga del vecchio regime fino a tutto il 2015. E' molto importante focalizzarsi su questo punto: in se e per se il Regime dei Minimi 2015 non verrà modificato, si dovrebbe procedere solo con un ripristino della vecchia impostazione (imposta al 5% con soglia reddituale di accesso fissata a 30mila euro annui), a quel punto saranno gli autonomi a decidere quale dei due regimi sfruttare.
Per quanto riguarda il secondo quesito invece, bisognerà attendere il CdM del 20 febbraio prossimo, all'interno del quale si dovrebbe decidere di dar corso ad un intervento sul Regime dei Minimi 2015 tramite la delega fiscale.