Un emendamento al disegno di legge del ministro Marianna Madia, presentato qualche giorno fa in Commissione Affari Costituzionali al Senato da Giorgio Pagliari del Partito Democratico, mette in evidenza i possibili cambiamenti sui procedimenti disciplinari nei confronti dei dipendenti statali. Il ddl del ministro Madia mira a rendere più semplici i licenziamenti sia a causa di motivazioni disciplinari che per scarso rendimento. In realtà, licenziare nella Pubblica Amministrazione è già possibile con circa 1.500, tra licenziamenti e sospensioni, avvenuti su 6mila procedimenti aperti.

Lo stesso Pagliari ha anche presentato un emendamento che affida i controlli fiscali, ora devoluti alle Asl di competenza, all'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (Inps) che potrebbe diventare l'Ente che effettuerà questi controlli nei confronti dei dipendenti pubblici.

Un'altra novità che potrebbe essere approvata nella riforma della pubblica amministrazione è quella relativa agli automatismi di carriera nei confronti dei dirigenti. Infatti, esiste una proposta che elimina questi automatismi ed introduce i percorsi di carriera dei dirigenti in funzione degli esiti della valutazione. Il percorso di ogni dirigente sarà inserito in una banca dati gestita dalla funzione pubblica nella quale saranno noti gli esiti della valutazione che sarà ricevuta per ogni incarico svolto.

Intanto, è stata confermata l'abolizione dei segretari comunali mentre rimarranno i direttori generali nei comuni al di sopra di 15mila abitanti e nelle provincie, nominati con contratto a tempo determinato. La mobilità dei dirigenti sarà semplificata e ampliata anche tra pubbliche amministrazioni e settore privato.

Un'ultima novità riguarda i precari che avranno una corsia preferenziale nello svolgimento dei concorsi. Infatti, in un emendamento viene specificato che, nello svolgimento dei concorsi, bisogna considerare l'esperienza professionale di quei lavoratori che hanno già lavorato nelle amministrazioni pubbliche.