È previsto in tempi stretti un intervento del governo in ambito di visite fiscali relative ai dipendenti pubblici. Il caso dei vigili di Roma ammalatisi in massa la sera di capodanno ha consentito di constatare quanto sia diffuso l' assenteismo tra i lavoratori statali; si rende così necessaria l'adozione di provvedimenti e nuove procedure. L'intento del governo sarebbe dunque quello di rendere più stringente il controllo in caso di malattia anche mediante un trasferimento all'Inps della competenza, con conseguente avvicinamento tra settore pubblico e privato.

Cos'è la visita fiscale?

La visita fiscale è un accertamento effettuato dal datore di lavoro, tramite l'Inps o l'Asl, al fine di verificare lo stato di malattia del dipendente assente dal lavoro.

Come si attiva la procedura tramite l'Inps

La procedura, attivata dall'azienda, potrà essere avviata dal datore di lavoro per via telematica, mediante l'utilizzo dei servizi messi a disposizione dall'inps sul proprio sito. Il sistema consente di rilasciare all' l'utente richiedente un numero di protocollo che consentirà di verificare lo stato di avanzamento della procedura nonché l'esito della visita.

Al momento della visita fiscale presso il domicilio del dipendente, il medico incaricato chiederà al malato l'esibizione del certificato medico rilasciatogli dal proprio medico curante attestante lo stato di malattia.

Il medico fiscale provvederà a verificare la suddetta documentazione ed effettuerà la visita del paziente eventualmente suggerendo ulteriori visite mediche e giorni di prognosi (al massimo per ulteriori 48 ore).

Quali sono le sanzioni applicate

Vediamo quali sono le sanzioni applicate al dipendente in caso di mancata reperibilità nelle fasce orarie previste dalla legge.

Il datore di lavoro, nel caso in cui dall'Inps o dall'Asl (per i dipendenti pubblici fino ad oggi) venga accertata la violazione degli obblighi imposti al lavoratore assente per malattia, dovrà applicare una sanzione disciplinare, qualora la stessa sia contemplata dal contratto collettivo. In ogni caso il lavoratore perde:

  • il diritto a ricevere il 100% della retribuzione per i primi 10 giorni di malattia;
  • il 50% dello stipendio per i giorni successivi.

Il lavoratore comunque, entro 15 giorni, potrà motivare la propria assenza da casa, recandosi presso l'ambulatorio Asl di competenza nel giorno e all'ora indicati dal medico fiscale, onde evitare la decurtazione dello stipendio.

Fasce orarie di reperibilità

Le fasce orarie di reperibilità variano a seconda che si tratti di dipendente pubblico o privato. I lavoratori statali dovranno essere reperibili presso l'indirizzo comunicato con la dichiarazione di inizio malattia 7 giorni su 7 nelle seguenti fasce orarie:

  • tra le 9.00 e le 13.00
  • tra le 15.00 e le 18.00.

Durante queste ore potranno ricevere la visita fiscale dell'Inps (in caso di varo delle nuove procedure a partire dal 2015). I dipendenti privati hanno l'obbligo di reperibilità 7 giorni su 7 nelle seguenti fasce orarie:

  • tra le 10.00 e le 12.00;
  • dalle 17.00 alle 19.00.

Come viene pagata la malattia

Durante il periodo di assenza dal lavoro per malattia il lavoratore riceverà uno stipendio che si ridurrà progressivamente secondo le seguenti modalità:

  • dall'inizio della malattia sino al nono mese incluso lo stipendio sarà pari al 100%;
  • dal decimo mese e fino ad un anno di assenza per malattia sarà pari al 90%;
  • dal tredicesimo mese e fino ad un anno e mezzo (diciotto mesi) sarà pari al 50%.