Passata la metà di febbraio, è possibile cominciare a delineare alcuni punti fermi sul delicato tema della previdenza. Nei primi quindici giorni del mese corrente i sindacati sono tornati a compattarsi sulla necessità di un intervento in favore dei lavoratori disagiati e di chi è rimasto disoccupato in età avanzata, proponendo numerose ipotesi risolutive. La Cgil ha chiesto al Governo Renzi di ripristinare la possibilità di pensionamento anticipato con 60 anni di età e 35 anni di contribuzione, oppure in alternativa di rendere possibile la quiescenza già a partire dai 40 anni di versamenti.

Diversa è invece l'ipotesi della Cisl, che ha da un lato appoggiato informalmente la nomina dell'economista Tito Boeri alla Presidenza Inps, dall'altro chiesto ai legislatori di riconsiderare la possibilità di introdurre un meccanismo "a quote", sulla base di quanto già suggerito dall'Onorevole Cesare Damiano. Purtroppo nella seconda metà di febbraio non sembra possibile un intervento dell'esecutivo in tal senso, perché l'agenda istituzionale prevede che il Consiglio dei Ministri del prossimo 20 febbraio si occuperà di Job Acts, tanto che lo stesso Ministro Poletti aveva spiegato che la priorità sarebbe stata data al tema del lavoro. Stante la situazione, con molta probabilità, si tornerà a discutere di Pensioni solo all'inizio della prossima primavera.

Pensioni anticipate con Quota 100: come funziona il meccanismo di flessibilizzazione citato da parti sociali e lavoratori?

Secondo molti dei nostri lettori, la pensione anticipata con Quota 100 di Cesare Damiano potrebbe sembrare la soluzione più ragionevole ai tanti problemi seguiti alla legge Fornero del 2011. Nella pratica, questo meccanismo di pensionamento consente di ottenere la quiescenza attraverso l'unione dell'età anagrafica e degli anni contributivi: la possibilità di quiescenza scatta al raggiungimento di un certo montante.

Il vantaggio di questo meccanismo risiede nella grande flessibilità soggettiva offerta al lavoratore, visto che ad un'età anagrafica più elevata dovrebbero corrispondere meno anni di versamenti e viceversa. Ma nel dossier sulle pensioni attualmente sul tavolo del Governo Renzi e del Presidente Inps Boeri vi sono anche altre opzioni, a partire dalle mini pensioni e dal prestito pensionistico, fino a dei meccanismi legati al ricalcolo contributivo di una parte della mensilità, al fine di rendere possibile la quiescenza anticipata tutelando allo stesso tempo la sostenibilità dei conti del nostro istituto di previdenza pubblico.

E voi, quale pensate sarà la soluzione adottata dal nostro Governo in carica? Fateci sapere la vostra opinione al riguardo tramite l'inserimento di un commento all'articolo, mentre nel caso desideriate restare aggiornati sulle ultime news nel campo delle pensioni vi ricordiamo di cliccare sul comodo pulsante "segui" che trovate in alto, sopra al titolo dell'articolo.