Arriva una nuova opportunità di quiescenza per coloro che stanno vivendo una situazione, anche se strettamente legata al secondo pilastro previdenziale e al requisito di aver aderito in passato ad un fondo pensione privato. Nella pratica, il decreto legge sulla concorrenza dello scorso 20/02 ha previsto all'articolo 15 la possibilità di fruire del pensionamento anticipato offerto dal proprio fondo anche con 10 anni di anticipo rispetto ai requisiti ordinari previsti dall'Inps, purché si attesti di avere alle proprie spalle almeno 24 mesi di inattività.
A quel punto, possono scattare le tutele previste dal piano sottoscritto; in genere il lavoratore potrà scegliere di vedersi erogare una rendita mensile, oppure di ritirare il montante complessivo. In questo modo, non resterà comunque scoperto fino alla maturazione dei requisiti anagrafici utili ad accedere al pensionamento pubblico, visto che le tutele Inps dovute allo stato di disoccupazione risulteranno comunque terminate.
La pensione anticipata privata come meccanismo di prepensionamento: vantaggi e svantaggi per il lavoratore e l'Inps
Dal punto di vista operativo, la norma viene incontro alle esigenze di flessibilità previdenziale dell'attuale periodo storico, visto che in precedenza una misura simile era possibile con parametri maggiormente restrittivi, ovvero solo se si risultava disoccupati da oltre 48 mesi, mentre per poter ottenere la prestazione previdenziale privata era necessario che non mancassero più di 5 annualità rispetto ai requisiti di pensionamento pubblici.
Stante la situazione, il lavoratore che vive una situazione di disagio e che risulta disoccupato in età avanzata, potrà ottenere comunque un'entrata utile per arrivare al pensionamento pubblico, anche se questo vorrà dire un tasso di conversione della rendita più basso. Bisognerà quindi tenere conto che questa possibilità comporterà una mensilità ridotta rispetto al pensionamento ordinario, sia perché il calcolo tiene conto dell'età di chi riceve la prestazione, sia perché il montante non beneficerà di ulteriori versamenti.
Per il legislatore, invece, vi è il vantaggio di rendere la misura risulta immediatamente attuabile, senza alcuna necessità di verifica rispetto ai requisiti di bilancio e alla tenuta dei conti pubblici, visto che non vi sarà alcun ulteriore aggravio al riguardo.
I sindacati mostrano perplessità sulla misura: Cisl chiede di rivedere il DL sulla concorrenza
"Il Governo ed il Parlamento devono rivedere queste norme sbagliate [...] che in nome della liberalizzazione del sistema della previdenza complementare, rischiano di compromettere la stabilità dei fondi contrattuali e quindi il valore delle future Pensioni".
È quanto afferma il Segretario della Cisl Annamaria Furlan, attraverso una nota diramata il 23 febbraio 2015. Secondo la sindacalista, si tratta di una scelta sbagliata perché tesa ad equiparare la tutela previdenziale privata al risparmio privato e agli altri prodotti finanziari presenti sul mercato, con il rischio di "smantellare il sistema della previdenza complementare".
E voi, cosa pensate al riguardo di questa nuova opportunità di prepensionamento? Ritenete giusta la scelta del legislatore? Fateci sapere la vostra opinione tramite l'inserimento di un commento nel sito, mentre se desiderate ricevere gli ultimi aggiornamenti sulle pensioni anticipate vi ricordiamo di cliccare sul comodo tasto "segui" che vedete in alto, sopra al titolo dell'articolo.