Pensioni 2015 ed esodati: si cerca una soluzione per rendere più flessibile l'uscita dal lavoro e meno traumatica la situazione di migliaia di persone che hanno perduto il posto di lavoro, ma che devono attendere svariati anni prima di poter ricevere la pensione. L'ultima proposta, caldeggiata anche dall'attuale ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, è stata fatta dal Presidente dalla commissione Lavoro al Senato Maurizio Sacconi e prevede una doppia possibilità per rendere più flessibile l'uscita dal lavoro ed il conseguimento della pensione.

Pensione anticipata 2015, due proposte per flessibilità del pensionamento: soluzione per gli esodati?

In primis è necessario incentivare l'uscita anticipata del lavoratore dall'azienda tramite un accordo.

Intesa che prevede l'integrazione, da parte dell'azienda, dei contributi previdenziali necessari al lavoratore. In secondo luogo è essenziale rendere più ragionevole il riscatto degli anni della laurea. Con queste due misure si punte ad aumentare il risparmio previdenziale e, dunque, l'ammontare della pensione; ma soprattutto si punta ad aiutare maggiormente chi non ha più un lavoro e nemmeno i contributi a sufficienza, rispetto ai 42 anni e mezzo necessari attualmente, per andare in pensione.

Queste due misure assicurerebbero un intervento in direzione di una maggiore flessibilità delle pensioni, resasi necessaria per l'assurdamente rigida riforma Fornero, con le regole ferree per l'età del pensionamento.

E la situazione attuale non permette altre vie d'uscita con migliaia e migliaia di lavoratori che, perso il proprio lavoro ed esauriti i sussidi di disoccupazione, sono ben lontani dall'età necessaria per andare in pensione, ma già troppo in là con gli anni per sperare di essere ripresi da qualche azienda.

Esodati, quelli bloccati dalla Legge Fornero del 2012, e nuovi esodati, quelli venuti dopo hanno bisogno di uno stipendio per vivere, ma di mezzo c'è il parere negativo di Bruxelles che ammonisce Palazzo Chigi sui conti: con le sei salvaguardie dal 2012 ad oggi sono stati mandati in pensione 170 persone con le norme vigenti prima della Fornero e una spesa complessiva di circa 12 miliardi di euro.

Un ulteriore impegno economico in tal senso farebbe storcere il naso alla Comunità europea. Per questo il Governo Renzi sta prendendo tempo: un intervento deciso slitterà addirittura alla Legge di Stabilità 2016?