Prosegue con rinnovato vigore il dibattito in tema di pensioni lavoratori precoci, lavori usuranti e opzione donna: come sottolineato nel corso di precedenti contributi, il vento dalle parti di Palazzo Madama pare profondamente mutato, con il ministro del lavoro Giuliano Poletti ad aver sottolineato che il governo italiano farà una seria riflessione con l'UE per 'capire quanto costi in termini di competitività il fatto di trattenere a lavoro persone che ormai hanno dato tutto'. Un intendimento teorico che ha già trovato concreta attuazione nel provvedimento emanato dal ministro Madia, che ha firmato una circolare che prevede il 'pensionamento forzato' di quei dipendenti pubblici che abbiano raggiunto i requisiti utili all'uscita dal lavoro.

Riferendoci a Pensioni lavoratori precoci e lavori usuranti appare di fondamentale importanza la scelta strategica operata dal governo Renzi di lavorare per cercare di sbloccare il pensionamento di decine di migliaia di individui, un iter che dovrà necessariamente passare dalla costruzione di un percorso in deroga alla Legge Fornero. Prosegue infine il lavoro del Comitato Opzione Donna, con il leader Daniella Maroni ad aver inviato due lettere al presidente INPS Tito Boeri e al neo direttore generale dello stesso ente Antonello Crudo.

Pensioni lavoratori precoci, lavori usuranti e opzione donna: decreto Madia e lettera INPS - Situazione in costante divenire, i segnali paiono positivi

Come sottolineato in apertura, parlando di pensioni lavoratori precoci e lavori usuranti c'è da sottolineare il tenore delle dichiarazioni rilasciate dal ministro Poletti, sicuro di come si debba ragionare sui 'costi di competitività' che l'Italia è chiamata a pagare stante il fatto che 'migliaia di individui che hanno dato tutto rimangono bloccati al lavoro'. Un punto di vista nuovo e di certo apprezzabile che andrà però coniugato con un'attenta e puntuale manovra di riforma; lavoratori precoci e individui impegnati in attività usuranti si aspettano in particolare di poter finalmente avere a che fare con requisiti meno stringenti e con un sistema di uscita dal lavoro più flessibile e meno rigido. In quest'ottica va letto un primo importante provvedimento, col ministro della PA Marianna Madia ad aver firmato la circolare cosiddetta del pensionamento forzato: nel documento si parla di 'risoluzione del rapporto di lavoro obbligatoria per coloro che hanno maturato i requisiti per la pensione di vecchiaia ovvero il diritto alla pensione anticipata, avendo raggiunto l'età limite ordinamentale', un provvedimento questo figlio in particolare della volontà di re-innescare ricambio generazionale e turn over.



Passando dal caso pensioni lavoratori precoci all'opzione donna c'è invece da segnalare il perdurare del lavoro condotto dal Comitato Opzione Donna, con il leader Daniella Maroni che in attesa del completamento dell'iter che condurrà alla class action contro l'INPS sta intessendo importanti rapporti istituzionali con i rinnovati vertici dell'ente previdenziale. Prima una lettera al presidente Boeri nella quale si sottolinea come il problema connesso alla proroga non sia una questione di soldi (le pensioni saranno erogate facendo leva sul solo metodo di calcolo contributivo) e si difende l'operato della lavoratrici intenzionate a fruire dell'opzione donna, gente che ha 'lottato per studiare, per decidere e contare' in una società nella quale il collega maschile è spesso meglio retribuito, poi una mail di congratulazioni ad Antonello Crudo per la fresca nomina a direttore generale dell'INPS: 'La ringrazio, speriamo di poter risolvere la vostra vicenda senza dover proseguire nel contenzioso' ha risposto il neo direttore mostrando comunque interesse per la vertenza. Seguiremo i prossimi sviluppi, se desiderate rimanere aggiornati vi invitiamo a cliccare il tasto 'Segui' in alto a destra.