La pensione minima attuale da 502,00 euro rischia di diventare un sogno irrealizzabile per molti contribuenti del mondo del lavoro attuale: nei confronti dei nuovi lavoratori, infatti, di cioè coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il 31 dicembre 2015, non si aprirà alcun paracadute, ovvero l'integrazione dello Stato per rendere la pensione stessa più dignitosa.

Chi oggi ha trent'anni e percepisce un reddito mensile netto di mille euro, con meno di 40 anni di contributi non potrà aspirare a quelle che oggi sono le Pensioni minime (da miseria anche queste) da 502,00 euro: la pensione delle giovani generazioni, infatti, si fermerà ad appena 408,00 euro netti mensili, circa cento euro in meno.

Per non parlare dei lavoratori autonomi che si fermeranno ad appena 344,00 euro netti mensili.

I dati vengono forniti direttamente dal Corriere della Sera, nel supplemento dell'economia: le prospettive dei giovani lavoratori non sono affatto buone e più si andrà avanti è peggio andranno le cose, dal momento che il Jobs act dell'attuale Governo Renzi non farà altro che aumentare la flessibilità (e la precarietà) dei contribuenti.

Calcolo pensioni 2015: lavoratori autonomi, dipendenti, contributi, età, tutte le possibili simulazioni. Quale sarà la tua pensione?

Le elaborazioni della Progetica, pubblicate dal Corriere della Sera, mostrano una situazione molto allarmante. Un trentenne che inizia ora a lavorare come dipendente e percepisce un reddito di 1.000 euro mensili, nel caso in cui il reddito si mantenga costante per tutta la sua vita lavorativa, ricadendo nel sistema che prevede la pensione basata tutta sul contributivo senza l'integrazione al minimo, percepirà rispettivamente: per 20 anni di contributi, 343 euro, 408 per 25 anni di lavoro, 475 euro per 30 anni e 542 per 35 anni.

Peggio va agli autonomi: con 20 anni si percepisce 283 euro, con 25 anni 341 euro, con 30 anni 395 euro e con 35 anni 449 euro. Lo stesso calcolo può essere fatto per chi oggi ha 40 anni: gli importi della pensione sono in maggiorazione tra i 20 ed i 30 euro mensili per i dipendenti, mentre i quarantenni autonomi perdono addirittura qualcosa se lavorano 20 e 25 anni.

Per i cinquantenni autonomi che oggi percepiscono mille euro, nel caso in cui la loro retribuzione si mantenga costante, avranno una pensione pari a 502 euro, ovvero tra 20, 25 e 30 anni otterranno il minimo percepito oggi dai pensionati che, ovviamente, non basta a vivere.