Torniamo a parlare del possibile calendario di appuntamenti legati alla riforma della previdenza per il mese di febbraio. Negli scorsi articoli abbiamo già anticipato che entro il prossimo 11/02 il sindacato Cisl divulgherà la propria proposta di riforma del settore, mentre per la metà del mese è attesa la ratifica definitiva dell'economista Boeri alla Presidenza dell'Inps. Nel frattempo dovrebbero proseguire anche le discussioni con gli altri sindacati, come la Cgil, che ha proposto una piattaforma unificata per condividere la responsabilità di armonizzare il sistema pensionistico.

Ma solo dopo l'insediamento operativo di Boeri si potrà cominciare a discutere seriamente di come riequilibrare l'attuale sistema, il che vuol dire reperire le risorse utili a coprire un provvedimento che consenta finalmente la pensione anticipata per i tanti lavoratori costretti a restare sul lavoro o in uno stato di disoccupazione in seguito all'irrigidimento dei requisiti avvenuto con la legge Fornero del 2011. 

Governo Renzi fissa le priorità: Consiglio dei Ministri su Jobs Act fissato per il prossimo 20 febbraio

Per quanto riguarda il possibile calendario in discussione, sembra che il Governo Renzi potrà effettivamente occuparsi della previdenza solo a partire dal prossimo mese di marzo.

Il 20 febbraio è stato infatti fissato il Consiglio dei Ministri sulla legge Jobs Act ed appare improbabile che vi siano i tempi tecnici per accelerare ulteriormente le riforme; ricordiamo che l'esecutivo ha più volte ribadito come la priorità debba essere data alla riforma del lavoro, pertanto se in questo lasso di tempo dovessero arrivare delle novità in campo previdenziale non saranno di tipo strutturale, ma riguarderanno piuttosto degli emendamenti ad hoc discussi in Parlamento; citiamo ad esempio quelli proposti recentemente dai partiti minori al decreto mille proroghe o alla riforma della pubblica amministrazione.

Bisognerà quindi attendere marzo per avere le prime risposte sul tanto atteso strumento normativo flessibile allo studio dei tecnici e a cui ha fatto riferimento il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti.

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