Prosegue il dibattito sul delicato tema della riforma pensionistica. Nei giorni precedenti è arrivata ancora una volta la conferma del Ministro del Lavoro Giuliano Poletti sul fatto che la questione della previdenza verrà risolta solo una volta che si potrà dire concluso l'iter legislativo relativo al Jobs Act e alla riforma del lavoro. La dichiarazione non è di poco conto per chi cerca di comprendere quando potrà finalmente arrivare una misura di salvaguardia, visto che nel Consiglio dei Ministri del prossimo 20 febbraio 2015 non si parlerà di sistema pensionistico, pertanto eventuali provvedimenti sanatori potrebbero arrivare solo in seguito, nel migliore dei casi all'inizio della prossima primavera: "la priorità è la riforma del mercato del lavoro" ha affermato Poletti, "c'è una situazione di problematicità potenziale per le persone che sono molto avanti nell'età e che perdono il lavoro, non avendo maturato i requisiti di pensionamento". 

Riforma Pensioni, le ipotesi allo studio: dalla proposta Damiano alle mini pensioni, fino al sistema contributivo

Stante la situazione, appare evidente che i lavoratori in stato di disagio, così come i disoccupati in età avanzata dovranno avere ancora pazienza.

Eppure la questione della previdenza è stata ormai analizzata in ogni suo aspetto, tanto che le proposte per una soluzione del problema sono davvero numerose. Dal Parlamento è arrivato più volte l'invito del Presidente della Commissione lavoro Cesare Damiano di creare un meccanismo di pensionamento anticipato legato alla quota 100, laddove quest'ultimo numero corrisponderebbe alla sommatoria tra età anagrafica e anni di versamenti. Ad esempio, seguendo questo conteggio si potrebbe andare in pensione con 60 anni di età e 40 anni di versamenti. Diverso il sistema delle mini Pensioni su cui si era soffermato anche l'ex Commissario Inps Tiziano Treu, che prevedeva un prestito pensionistico restituito in piccole rate una volta ottenuta la quiescenza, al fine di colmare il gap di versamenti mancanti (come nel caso dei disoccupati in età avanzata).

Mentre il neo Presidente Inps Tito Boeri potrebbe essere maggiormente orientato verso un sistema contributivo, che avrebbe il vantaggio di slegare il meccanismo di pensionamento dall'età anagrafica.

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