Il mese di febbraio inizia in modo propositivo per quanto concerne il complicato campo della riforma previdenziale. Le ultime novità arrivano dal Senato della Repubblica, dove alcuni partiti minori stanno portando avanti delle iniziative di discontinuità, con l'obiettivo di rendere più flessibile il ricambio generazionale del mercato lavorativo, nonché l'accesso anticipato alla pensione. Partiamo dall'emendamento presentato dal Senatore Franco Panizza, Segretario politico del P.A.T.T. e assessore alla cultura della Provincia autonoma di Trento; con il testo di modifica appena proposto al Ddl sulla riforma della Pubblica Amministrazione (n.
1577), chiede di facilitare "il ricambio generazionale mediante la riduzione dell'orario di lavoro [...] consentendo al contempo l'assunzione di nuovo personale". Panizza vorrebbe offrire la possibilità del part time ai dipendenti pubblici in età avanzata, mantenendo il normale stato di versamento dei contributi, affinché l'importo della futura pensione non risulti modificato. L'idea non è nuova, tanto che era stata inserita anche nella precedente riforma della PA del Ministro Madia, risalente allo scorso anno. Purtroppo, in tale occasione era stata tagliata a causa del parere negativo dei tecnici, ovvero per l'impatto che avrebbe avuto sui conti pubblici.
Nuovo Centro Destra propone tramite Maurizio Sacconi la modifica della legge Fornero tramite l'introduzione di uno strumento previdenziale flessibile
Sul delicato tema del pensionamento è intervenuto anche il Senatore Maurizio Sacconi del NCD, proponendo di intervenire con "uno strumento flessibile, che consenta a chi è vicino alla pensione [...] di ottenere la quiescenza".
Il Senatore ha ribadito la necessità di focalizzare nuovamente l'attenzione sui tanti lavoratori in stato di disagio e su chi rischia di perdere il lavoro prima di poter accedere alle tutele previdenziali dell'Inps, evidenziando la possibilità che tali eventi si trasformino in un problema sociale di difficile gestione. Stante l'interpretazione dell'attuale situazione, resta però ancora da chiarire quale sia lo strumento previdenziale migliore per risolvere il punto: "Il Governo ha indicato che sono allo studio diverse ipotesi" ha affermato Sacconi, "a noi va bene che si approfondisca, ma ormai siamo fuori tempo massimo: serve un lavoro serio e veloce".
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