Mentre il ministro Poletti riconosce l'importanza e l'urgenza di rivedere l'impianto della riforma delle Pensioni che la Fornero ha stravolto, comportando evidenti difficoltà a persone che sono rimaste in mezzo al guado, ossia senza più ammortizzatori sociali e ancora in attesa di poter andare effettivamente in pensione, altrove si dibatte e si litiga su una legge che vorrebbe introdurre il taglio dei vitalizi in favore di un contributo si solidarietà. Lo scrive sulle sue pagine stamattina Il Fatto Quotidiano riportando la notizia che in Friuli oggi verrà discussa una bozza per tagliare i vitalizi agli ex consiglieri regionali.

Il taglio ai vitalizi

Sotto la direzione dell'on Pd Deborah Serracchiani è in corso stamane la discussione della bozza approvata da tutti i gruppi, ad eccezione del M5S. Chi la contesta è convinto che presenti vizi di incostituzionalità dichiarandosi disposto a ricorrere anche davanti al Tar, come minaccia nei fatti l'Associazione dei consiglieri regionali. Il provvedimento in questione dovrebbe essere applicato nel corso del triennio 2015/2018.

La stima dei risparmi che verrebbero conseguiti operando detti tagli ai 171 consiglieri regionali attualmente in carica, parla di una cifra di circa 2,5 milioni di euro. Lo scaglione compreso tra 1500 e 2000 euro sarebbe ridotto del 6%, con crescita progressiva all'aumentare degli scaglioni. Fino a 4000 euro la percentuale sale al 9% e chi percepisce fino a 6000 euro dovrebbe rinunciare al 15%. Nel caso in cui si percepisse un doppio vitalizio entrerebbe in gioco un altro meccanismo di tassazione che andrebbe ad impattare per una percentuale del 22,5% sul totale degli emolumenti percepiti.

La nota di Susanna Camusso

Se questa possa essere la strada giusta per sbloccare i tanti quesiti rimasti in sospeso o meno è compito prettamente politico, tiene a precisare il leader sindacale della Cgil Susanna Camusso.

Di certo c'è che occorre fare in modo di consentire di andare in pensione a 60 anni o al versamento di contributi per 40 anni. Inoltre, si legge nella nota diffusa dalla Flc Cgil, l'allungamento dell'età pensionabile deciso giova solo alle casse statali ma blocca l'occupazione giovanile impedendo il ricambio generazionale. La riforma delle pensioni va interamente ripensata disegnando un modello socialmente sostenibile.