"Buone notizie: oltre al risultato già acquisito la scorsa settimana sui contratti di solidarietà, questa notte si è conquistato anche [...] il blocco per il terzo anno consecutivo, dell'aumento dei contributi previdenziali per questi lavoratori autonomi, che rimarrà al 27% anche nel 2015": sono le parole pronunciate dall'Onorevole Cesare Damiano, Presidente della Commissione lavoro alla Camera, in seguito alle modifiche apportate in campo previdenziale all'interno del Decreto Mille Proroghe. Si tratta sicuramente di un importante passo in avanti per tutti quei lavoratori con partita Iva che rischiavano di risultare schiacciati dal peso contributivo di un'aliquota superiore al 30%, un balzello considerato da tutti i rappresentanti della categoria come eccessivo in un momento di crisi come quello attuale.

I sindacati tornano a parlare del rapporto tra lavoro e previdenza: le ultime news della Cisal

Ma la buona notizia in arrivo dal Parlamento (già annunciata nella scorsa settimana) non ferma le rivendicazioni dei sindacati, che chiedono di mettere finalmente mano all'irrigidimento del sistema di welfare avvenuto nel 2011. Le ultime dichiarazioni arrivano dalla Cisal e in particolare dal Segretario Generale Francesco Cavallo, che ha spiegato la necessità di un intervento deciso sul sistema pensionistico, parlando di "abolizione della legge Fornero [...] ampiamente bocciata, respinta e rifiutata dai cittadini italiani". Il sindacalista ha ribadito di attendersi che venga avviato al più presto un percorso di cambiamento condiviso con le parti sociali, tanto sul meccanismo di contribuzione quanto su quello di pensionamento.

Pensione anticipata: lavoratori continuano a chiedere meccanismo di flessibilità

Nel frattempo si rinnovano anche le rivendicazioni delle parti sociali e dei lavoratori sulla flessibilizzazione dei meccanismi di uscita dal lavoro, al fine di risolvere in via definitiva non solo le tante situazioni di difficoltà dei lavoratori e disoccupati in età avanzata, ma anche il dilagare della disoccupazione giovanile, che ha superato la soglia del 40% a causa del blocco del turn over.

Tra le proposte di riforma considerate con maggiore attenzione, vi è sicuramente quella del già citato On. Cesare Damiano, che vorrebbe consentire la quiescenza anticipata grazie alla Quota 100, cioè unendo età anagrafica ed anni di contribuzione. Un sistema che avrebbe dalla sua parte il vantaggio della flessibilità, visto che non è caratterizzato da paletti fissi.

Arriva invece dalla Cgil la richiesta di consentire il pensionamento anticipato già a partire da 60 anni e 35 anni di versamenti, oppure in alternativa con 40 anni di contributi (senza riferimenti all'età). Ma tra le varie possibilità, si è parlato anche di prestito Inps e di mini Pensioni, una soluzione che però sembra finalizzata ad aiutare perlopiù chi risulta in prossimità della quiescenza.

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